Percorso Sant'Antonio-Prato della Valle
IN AUTO si può utilizzare il parcheggio di piazza Rabin in Prato della Valle
IN AUTOBUS, consultare le linee e gli orari nel sito www.fsbusitaliaveneto.it.
IN TRAM, dalla Stazione ferroviaria o dai parcheggi della Guizza (capolinea Sud) o di via Pontevigodarzere (capolinea Nord)
TIPO DI PERCORSO: a piedi
DISTANZE TOTALI percorse a piedi: circa 3,5 km (escluse le visite dei musei e dell'interno degli edifici)
DURATA: circa 3 ore (escluse le visite dei musei e dell'interno degli edifici)
ADATTO A: tutti. E' possibile alleggerire ulteriormente il percorso utilizzando le linee di autobus urbani o il tram (punti indicati nel testo).
Questo percorso si concentra principalmente nella zona sud-est del centro città, nelle aree di Prato della Valle, della Basilica di Sant'Antonio e nella cosiddetta "Contrada Antenore", una zona spesso esclusa dai principali circuiti turistici, ma che racchiude in sé formidabili testimonianze di tutte le epoche e di tutte le anime di Padova. Quindi questa passeggiata, come le altre proposte, consente anche a chi Padova la conosce, di scoprire angoli meno frequentati ma che, proprio per questo, hanno mantenuto carattere e novità.
Padova è detta la città del Santo senza nome, del prato senza erba e del caffè senza porte, alludendo al fatto che S. Antonio qui è detto semplicemente "il Santo", che Prato della Valle è in realtà una piazza e che lo storico Caffè Pedrocchi un tempo era aperto giorno e notte, servendo bevande calde lungo la sua galleria senza porte.
Punto di partenza di questo percorso è un'altra piazza, forse la più caratteristica, per via delle dimensioni, ma anche della struttura. Prato della Valle (posizione nella mappa: 1) è la piazza più grande d'Europa dopo la Piazza Rossa di Mosca e la sua isola centrale, circondata da canali, ponti e dalle statue di illustri abitanti della città, la rendono inconfondibile.
Sul fondo della piazza possiamo scorgere la Basilica di Santa Giustina (mappa: 2), dedicata alla martire, una dei quattro patroni della città.
Costeggiando il lato sud del Prato arriviamo all'imbocco di via Belludi, da cui potremo ammirare la Basilica del Santo, che visiteremo più tardi. Subito a destra, via Orto Botanico (mappa: 5), che ci porterà fino al più antico "Giardino dei Semplici" d'Europa.
Terminata la visita, continuiamo per via Orto Botanico, costeggiando il canale dove un tempo si trovava l'approdo che permetteva ai rifornimenti di raggiungere i frati francescani di S. Antonio e quelli benedettini di S. Giustina. Ci ritroviamo nuovamente in via Belludi e da lì proseguiamo a destra fino alla piazza del Santo (mappa: 3), da quasi 800 anni meta di pellegrini, ma anche dei moltissimi artisti che hanno arricchito con le loro opere la Basilica del Santo (mappa: 3) e Padova. Uno dei più famosi è il monumento equestre a Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, opera di Donatello e uno dei simboli della città. Alla destra della Basilica l'Oratorio di San Giorgio e la Scoletta del Santo (mappa: 4), il Museo al Santo (mappa: 4), all'interno il Museo Antoniano.
Terminate le visite, si può procedere a piedi e percorrere uno dei quartieri interessanti e antichi della città oppure arrivare fino a palazzo Zabarella utilizzando l'autobus "diretto piazze" che ferma davanti alla Basilica.
Lasciandosi la piazza alle spalle giriamo a destra imboccando via Cesarotti.
Al numero 7 vediamo l'edificio ora utilizzato dal Distretto Militare, ma fino al 1890 sede del Collegio Pratense. Fondato nel 1394 dal cardinale Pileo da Prata e destinato agli studenti poveri. Secondo alcune fonti storiche, Andrea Palladio, probabilmente a seguito della sospensione, a causa delle numerose assenze, dello stipendio che il Consiglio civico di Vicenza gli aveva assegnato, iscrisse il figlio minore a questo collegio per permettergli di seguire gli studi di Lettere presso l'Università.
Al numero 37 incontriamo l'Odeo e Loggia Cornaro (mappa: 6), commissionati dal mecenate Alvise Cornaro, primo complesso integrato nato per lo spettacolo, dove il Ruzzante rappresentava le sue irriverenti commedie in pavano e dove musica e poesia trovavano spazio e attenzione.
Arrivati alla fine di via Cesarotti incrociamo via San Francesco: il tratto alla nostra destra ci porta verso Porta Pontecorvo (mappa: 7), mentre il tratto di sinistra ci conduce verso il Canton del Gallo e la zona pedonale. Questa zona era un tempo conosciuta come Contrada Antenore e raccoglie ancora tesori d'arte e di storia, molti recentemente recuperati o in via di recupero.
Superiamo via Galilei e il complesso della Chiesa e Ospedale San Francesco (mappa: 8) e arriviamo all'incrocio con via del Santo, di fronte alla quale troviamo Palazzo Zabarella (mappa: 9), sede di mostre prestigiose.
Poco oltre, al termine di via San Francesco, si apre piazza Antenore (mappa: 10) con l'edicola dove la leggenda (ormai più che confutata) voleva fosse stato sepolto il mitico fondatore delle città, l'eroe degli Eneti della Paflagonia, Antenore, fuggito da Troia in fiamme con i suoi cavalieri a seguito della sconfitta dell'alleato Priamo.
Se si è stanchi, è possibile, alla fine di piazza Antenore, imboccare riviera Tito Livio a sinistra e prendere il tram o uno degli autobus che portano direttamente a Prato della Valle.
Proseguiamo fino al Canton del Gallo, così chiamato perché per lungo tempo, anticamente, vi era una locanda con un gallo sull'insegna, e svoltiamo a sinistra per via Roma. Passeggiando lungo questa arteria pedonale, potremo anche dare un'occhiata alle numerose vetrine, fare qualche acquisto o fare una sosta nei numerosi caffè. Arriviamo quindi al Ponte delle Torricelle, così detto per la probabile presenza di due torri che affiancavano la porta duecentesca. Il ponte, costruito nel XVI secolo sulla base di uno romano, attraversava il Naviglio Interno, ora in gran parte interrato, che percorreva le riviere Ponti Romani (di cui rimane visitabile solo il Ponte S. Lorenzo - mappa: 11) e Tito Livio. Qui però lo vediamo spuntare nuovamente, come per magia, alla nostra destra, da sotto il ponte.
Da qui inizia via Umberto I che ci riporterà, tra botteghe e caffè, oltre la Chiesa di S. Maria dei Servi (mappa: 50) nuovamente al nostro punto di partenza in Prato della Valle. Proprio qui all'angolo tra la via e la piazza, il Museo del PreCinema-Collezione Minici Zotti (mappa: 46), un museo veramente particolare, contenente rare "lanterne magiche" e altre apparecchiature che, nei secoli precedenti l'avvento dell'invenzione dei fratelli Lumière, simulavano il movimento di figure e disegni.
Con questo tuffo in un passato che anticipa già il futuro, si conclude anche questa passeggiata per le vie di Padova.