Basilica del Carmine
Cenni storici
La Basilica di Santa Maria del Carmine è chiamata popolarmente i Carmini, dal nome dell'ordine monastico che si insediò a Padova verso la fine del XIII secolo.
La prima Chiesa (la più antica di cui si ha notizia) fu edificata nel 1212, assieme ad un convento di monache che fu poi ricostruito dai frati carmelitani prima del 1295.
La ricostruzione della Chiesa iniziò nel 1335, ma la consacrazione della nuova Chiesa dedicata a Santa Maria del Carmine avvenne nel 1446.
Nel 1491 una forte nevicata e un terremoto fecero crollare la copertura di legno e la Chiesa fu distrutta. La costruzione, sulla struttura preesistente del Trecento, ancora riconoscibile nella successione di pilastri e cappelle, iniziò nel 1494.
A Pietro Antonio degli Abati si deve la cupola e a Lorenzo da Bologna e Maestro Bartolini si attribuiscono gli arconi laterali.
Nel 1696 un terremoto fece crollare la volta cinquecentesca della navata, nel 1800 un incendio distrusse la cupola che fu successivamente riparata nel 1830 e riedificata in seguito, più volte, fino al rifacimento in rame della calotta esterna nel 1931-32.
La costruzione della Chiesa fu portata a termine solo nel Settecento. Di quest'epoca è infatti la facciata, progettata da Giovanni Gloria, nella quale si apre un portale ornato da un timpano e da tre statue realizzate nel 1736 dal Bonazza.
I battenti della porta maggiore di legno, la più antica di Padova (1412), sono decorati con formelle quadrate, contenenti una foglia di acanto.
L'interno
Il maestoso interno ad un'unica navata, con alta cupola, frutto delle ricostruzioni operate nel 1918-1919, è scandito alle pareti dalle sei cappelle della chiesa.
Sull'altare maggiore, affiancata da due angeli dello scultore padovano Rinaldo Rinaldi, la Madonna col Bambino, detta Madonna dei Lumini, affresco di Stefano dall'Arzere, che fu qui trasportata dalla Casa Selvazzi, dietro la Corte del Capitanio, come voto dei padovani per implorare la fine della peste.
Ancora oggi la festività della Madonna dei Lumini è cara alla devozione dei padovani.
All'interno della Chiesa una pregevole opera di Alessandro Varotari detto il Padovanino, la Pala con Cristo e la Madre degli Zebedei.
In una sala attigua alla Basilica ha finalmente ritrovato collocazione anche il restaurato Cristo Deposto in cartapesta, oggetto di devozione e soggetto centrale di processioni pasquali fin dal XV secolo (la sala è sempre aperta solo nel periodo pasquale, per la visita contattare il Parroco).
La Scoletta
Accanto alla Basilica, troviamo la Scoletta del Carmine, dove sono conservati importanti esempi di arte rinascimentale. Edificata nel XIV secolo, come sede dell'omonima confraternita, è decorata da un importante ciclo di affreschi del XVI secolo, rappresentanti storie di Cristo e di Maria.
Gli affreschi sono opera di Girolamo Tessari, detto dal Santo (Cacciata di Gioacchino dal Tempio, Apparizione dell'Angelo a Gioacchino, Santa Famiglia di Nazareth, Pentecoste, Dormitio Virginis, Assunzione di Maria); Giulio Campagnola (Natività di Maria, Presentazione di Maria al Tempio, Visita di Maria al Tempio); Domenico Campagnola (Incontro di Gioacchino con S.Anna); Stefano dall'Arzere (Adorazione dei pastori, Adorazione dei magi e Purificazione) e collaboratori.