Gli Ezzelini
Il Balbo e il Monaco
Gli Ezzelini o Ecelini arrivano nel Bassanese probabilmente la seguito dell'Imperatore Corrado.
Si stabiliscono nella zona di Romano e ampliano, attraverso matrimoni e concessioni vescovili, la loro area di influenza per tutto l'XI secolo.
Alla metà del XII secolo governano un territorio che si estende da Bassano al cittadellese e fino a Castelfranco, in pratica buona parte dei territori dell'Alta padovana, della pianura nordorientale della provincia di Vicenza e di quella occidentale della Marca trevigiana.
Nel 1147 Ezzelino I detto "il Balbo", distintosi per le sue qualità militari, partecipa alla II° Crociata guidata da Lodovico VII di Francia e da Corrado III di Germania.
Come compenso riceverà, al suo ritorno, il territorio della Marca fino ad Oderzo, al confine con il Friuli, e quello di Mussolente, verso Vicenza, estendendosi lungo tutta la pedemontana.
Ma di lì a poco cominciano i contrasti con Padova per il controllo di alcuni territori di confine (Grantorto, Carmignano, Fontaniva).
Gli Ezzelini a questo punto sono guelfi e strenui sostenitori del Vescovo di Vicenza, al punto che Ezzelino il Balbo è tra coloro che guidano la Lega Lombarda contro Federico Barbarossa.
Sempre nello stesso periodo comincia la faida con i Camposampiero, signori di una località tra Padova e i possedimenti degli Ezzelini.
Ma non è per questioni territoriali che la faida si apre, bensì per la bella Cecilia da Abano, prima promessa sposa di Gherardo da Camposampiero e poi data in matrimonio al giovane Da Romano, Ezzelino detto "il Monaco".
Cecilia viene rapita e violentata da Gherardo per vendetta, quindi ripudiata da Ezzelino che, per punire Gherardo, ordina in seguito il rapimento di una cognata di Tiso da Camposampiero.
L'Alta padovana e la Marca sono messe a ferro e fuoco dalle due famiglie in cerca di rivalsa e nemmeno l'intervento del Vescovo di Padova placa gli animi.
La Pace di Costanza e la nascita dei Comuni riavvicinano Ezzelino il Balbo e l'Imperatore Federico.
Gli Ezzelini diventano quindi alleati del Comune di Padova e si chiude la sanguinosa faida: Cunizza, figlia di Ezzelino il Balbo e sorella di Ezzelino il Monaco, viene data in sposa a Tisolino da Camposampiero.
Alla fine del XII secolo gli Ezzelini sono quindi alleati di Azzo d'Este e dei Padovani, intenzionati a contenere le pressioni di Vicenza e Treviso.
Le opposte fazioni cominciano a fortificare alcune località al confine tra i rispettivi territori.
L'alleanza dura poco perché già all'inizio del XIII secolo i Da Romano entrano di nuovo in conflitto con i Camposampiero e gli Este.
Azzo è a capo della Lega di Verona che vorrebbe, con l'aiuto delle città lombarde, fermare l'espansione degli Ezzelini verso ovest.
L'avvento del Terribile
Da questo momento il giovane Ezzelino III entra sempre di più a definire le politiche della famiglia e a guidarne gli eserciti.
Nel 1213 assedia e sconfigge Este e nel 1221, quando suo padre Ezzelino II decide di ritirarsi in convento (da cui il soprannome "il Monaco"), assume definitivamente la guida del casato.
Decide quindi di occuparsi prevalentemente dell'espansione a ovest, lasciando il fratello Alberico a presidiare i possedimenti ad est, nella Marca Trevigiana.
Nelle battaglie per il predominio sui vari territori le crudeltà non si risparmiano, né da parte di Ezzelino, né da quella dei Camposampiero o degli Este.
Ezzelino però può contare sull'appoggio di Federico II e parte alla conquista di Vicenza e Verona alla testa di un esercito di oltre 10.000 uomini.
Nel 1236 prende le città e fa prigionieri molti padovani che le difendevano, tra cui Marsilio da Carrara.
Gli risparmia la vita in cambio dell'aiuto ad avere anche Padova. Ci riesce l'anno successivo, con l'appoggio appunto di Marsilio.
Prende anche Cittadella, Camposampiero e Monselice e rinsalda il legame con l'Imperatore sposandone la figlia illegittima Selvaggia.
Ezzelino continua ad espandersi e a fare strage di nemici ovunque si rechi: rade al suolo Carrara San Giorgio per sconfiggere definitivamente i Carraresi, prende Montagnana, Castelfranco e si spinge fino a Feltre e Belluno.
Non esita a fare stragi nel trevigiano dove regna il fratello Alberico per ripicca nei suoi confronti.
Costruisce le famigerate Zilie, le prigioni che sono poi diventate il Castello Carrarese e rinchiude lì migliaia di prigionieri che fa uccidere o morire di stenti.
Del tutto insensibile agli inviti alla moderazione di Federico II, quando l'imperatore viene scomunicato da Papa Innocenzo IV, mette a ferro e fuoco alcune roccaforti papaliste.
Quattro anni dopo la morte di Federico, nel 1254, anche Ezzelino viene scomunicato e contro di lui viene bandita una crociata da Alessandro IV e guidata da Tiso VII da Camposampiero.
Due anni dopo conquistano Padova e costringono Ezzelino a ritirarsi verso Nord e a richieder l'aiuto degli alleati lombardi.
Muore a seguito delle ferite riportate nella battaglia di Cassano d'Adda per la conquista di Milano nel 1259.
L'anno dopo i papalisti conquistano anche il feudo trevigiano retto dal fratello Alberico, lo sconfiggono e trucidano, dopo averla torturata, tutta la famiglia bambini inclusi.
Un ultimo debole tentativo da parte di un lontano nipote dei Da Romano di riprendere Padova, alcuni anni dopo, viene stroncato con la battaglia di Terranegra.