Ivanka Sucur
Biografia
Ivanka Šućur, di etnia croata, è nata nel 1950 a Kakanj, in Bosnia Erzegovina.
Durante l’assedio di Sarajevo suo marito fu ucciso dalle forze serbo bosniache e lei rimase vedova con tre figli. Il 16 ottobre 1993 uscì di casa per rimediare del cibo e dell’acqua, nonostante sulla città fosse in corso un pesante bombardamento.
Nel quartiere periferico di Hrasnica trovò un bimbo abbandonato, di circa un anno e mezzo. Lo prese con sé e lo portò in salvo. In un contesto così drammatico, devastato dalla propaganda nazionalista e dal fanatismo religioso, le autorità competenti rifiutarono di prendersi carico del bambino perché non ne conoscevano l’identità.
Ivanka lo portò a casa sua e mentre lo stava cambiando, trovò un pezzo di carta su cui era scritto: Elvis, nato a Čapljina il 9 gennaio 1992.
Qualche mese dopo, scoprì anche che il bambino era di famiglia musulmana, che la madre era morta e il padre lo aveva abbandonato, e decise di tenerlo con sé come un quarto figlio. Per questo gesto generoso ha dovuto fronteggiare anche l’ostilità di chi avversava qualunque forma di riavvicinamento fra le diverse etnie.
Ivanka è riuscita ad assicurare un’esistenza dignitosa al bambino, lasciandogli tra l’altro, lei cattolica, piena libertà di scegliere il suo credo religioso, e oggi Elvis è musulmano.
Con la sua azione, così nobile e così profondamente umana, Ivanka Šućur è un modello esemplare, cui possono guardare quanti hanno a cuore la riconciliazione e la pace.
Nel 2009 le è stato conferito a Sarajevo il premio “Duško Kondor” al Coraggio Civile, promosso da GARIWO Sarajevo.
A partire dal 2009 a Ivanka Šućur è dedicato un albero nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.