Protocollo aria
Il Protocollo aria è un accordo con cui le Amministrazioni dei capoluoghi veneti di Padova, Treviso, Rovigo, Belluno, Verona e Vicenza intendono coordinare le proprie politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico, che rappresenta "una delle principali problematiche ambientali in ambito urbano con effetti negativi comprovati sulla salute delle persone".
Un protocollo d'intesa per il coordinamento delle attività di supporto alle azioni strutturali previste dal Piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera (Piano aria) e dall’accordo di bacino padano (Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria), sottoscritto anche dal Ministero dell’Ambiente e approvato dalla Regione Veneto.
Il Protocollo ha una durata di quattro anni e permette ai soggetti firmatari di coordinare la propria programmazione, a breve e medio-lungo periodo, relativa agli interventi da adottare per diminuire le emissioni di inquinanti, responsabili in particolare delle polveri sottili (PM10 e PM2,5), prodotte principalmente da combustione di biomassa legnosa per il riscaldamento civile, trasporti e agricoltura.
Queste sostanze, per le caratteristiche orografiche e meteo climatiche tipiche del bacino padano tendono ad accumularsi nell’aria, soprattutto nei mesi invernali, costituendo, nonostante il trend di miglioramento, ancora una minaccia alla salute pubblica.
Il Protocollo aria prevede la costituzione di un coordinamento permanente, a cui partecipano professionalità tecniche e delegati delle varie amministrazioni, individuati da tutti gli Enti firmatari. A tale coordinamento è ammessa la partecipazione di altri soggetti, in qualità di esperti nelle materie di volta in volta trattate.