Odoardo Focherini
Odoardo Focherini nacque il 6 giugno 1907 a Carpi, in provincia di Modena.
Nel 1930 si sposò con Maria Marchesi dalla quale ebbe, tra il 1931 e il 1943, sette figli.
Sin da giovane fu particolarmente attivo nelle iniziative dell’Azione Cattolica, collaborò con l’Aspirante, giornalino per ragazzi, e registrò come cronista importanti avvenimenti diocesani.
Nel 1942 iniziò la sua attività in soccorso degli ebrei. L’arcivescovo di Genova, cardinale Pietro Boetto, aveva segnalato a Raimondo Manzini, direttore dell’Avvenire d’Italia, il caso di alcuni ebrei polacchi giunti a Genova con un treno di feriti. Manzini affidò l’incarico a Focherini, che dal 1939 era consigliere mandatario del giornale.
Dopo l’8 settembre 1943 e la conseguente occupazione tedesca della penisola, l’impegno di Focherini a favore degli ebrei si fece più intenso e rischioso. Prese contatti con persone di fiducia e iniziò a tessere quella rete di aiuti organizzativi che gli servivano per produrre carte d’identità false, consegnarle ai perseguitati e accompagnarli al confine con la Svizzera. Con l’aiuto di un amico fidato, don Dante Sala, parroco di San Martino Spino, paese vicino a Mirandola, Focherini riuscì a mettere in piedi un’efficace organizzazione clandestina capace di condurre in salvo oltre cento ebrei.
Odoardo Focherini fu arrestato l’11 marzo 1944 presso l’ospedale di Carpi, dove si era recato per organizzare la fuga di Enrico Donati, l’ultimo ebreo da lui salvato. Internato nel carcere di S. Giovanni in Monte a Bologna, il 4 agosto successivo fu deportato nel campo di Gries (Bolzano) e da lì, il 7 settembre, nel campo di concentramento di Flossenburg in Germania e poi nel sottocampo di Hersbruck (non lontano da Norimberga). Qui trovò la morte il 27 dicembre 1944 a causa di una setticemia conseguente a una ferita alla gamba. Di quei mesi di prigionia rimane la preziosa testimonianza delle 166 lettere, pubblicate nel 1994, che Focherini riuscì a far pervenire alla moglie Maria, ai genitori e agli amici.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti si ricordano la Medaglia d’oro delle Comunità Israelitiche Italiane (Milano 1955), il titolo di Giusto tra le Nazioni (Gerusalemme 1969) e la Medaglia d’Oro della Repubblica Italiana al Merito Civile alla memoria (2007) con la seguente motivazione: «Di elevatissime qualità umane e civili, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, con eroico coraggio e preclara virtù civica, promosse la costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ad un gran numero di ebrei italiani e stranieri, riuscendo a salvarli dalla persecuzione nazista. Arrestato, veniva internato nel campo di concentramento di Fossoli e successivamente deportato nel campo di Hersbruck, dove moriva di stenti e di setticemia. Fulgido esempio di coerenza, di senso di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di umana solidarietà. 1942 - 1944 / Carpi (MO)».
La causa di beatificazione avviata dalla diocesi di Carpi si è concretata con il decreto di martirio firmato da Papa Benedetto XVI nel 2012 e con la cerimonia di beatificazione tenutasi a Carpi il 15 giugno 2013. Il suo paese natale ha intitolato alla sua memoria la scuola secondaria di primo grado e sempre nel 2013 è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.
Il 16 gennaio 2019 a Mirandola, presso l’ultima residenza di Focherini, è stata posta una Pietra d’inciampo a lui dedicata.