Comunicato stampa: "Il Sotografo", la mostra fotografica dedicata a Stefano Vallin alle ex Scuderie di Palazzo Moroni
Il Comune di Padova - Assessorato alla cultura e l’associazione Ottavo Giorno Onlus presentano la mostra fotografica: Il Sotografo - Fotografie di Stefano Vallin.
Stefano Vallin (1957- 2021) ha vissuto tutta la sua vita a Padova dove ha lavorato come fotografo a cominciare dalla fine degli anni Settanta fino al giorno della sua recente e prematura scomparsa.
Molto conosciuto in città, non solo come fotografo, ma anche come giocatore di rugby e, negli ultimi anni, come volontario attivo in spedizioni umanitarie di aiuto ai profughi di diversa provenienza, Stefano, nel corso della sua vita, ha saputo tessere una fitta rete di relazioni, spesso sfociate in durature amicizie, nei contesti più disparati. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto a Padova che questa mostra vuole, in qualche modo, contribuire a colmare offrendo alla città l’opportunità di incontrare Stefano attraverso la sincera vitalità delle sue immagini. Si tratta della prima esposizione di sue fotografie, non avendo egli mai dato peso al fatto di mostrarsi, nel corso della sua avventura professionale. Quello del fotografo diventa per Stefano un mestiere quando nel 1978 suo padre gli procura una licenza, rilevando il “Negozio” di via Umberto; un mestiere che si deve inventare, in cui si forma da autodidatta e che lo catapulta, ancora ragazzo, nel mondo adulto del lavoro. Non c’è tempo per studiare, per sperimentare, deve stare al passo con le richieste dei clienti che vanno dai matrimoni, alle fototessere, dai ritratti alle riproduzioni di collezioni d’arte, ai servizi per eventi.
Di qui l’ironico appellativo di “Sotografo” che Stefano si è voluto dare, prendendolo a prestito da un invitato durante un matrimonio, per il fatto appunto di dover essere sottoposto al volere di una clientela. Stefano, tuttavia, ha un’innata abilità nell’osservare il mondo e nel corso di molteplici esperienze professionali e di viaggio si è sempre ritagliato uno spazio per i “suoi” scatti personali. Non pensa di essere un artista, ma crede nella sua capacità di vedere le cose e nella necessità di coglierle, così come sono, attraverso un obbiettivo. I suoi riferimenti culturali sono i Fotografi della Magnum Photos, il bianco e nero degli anni ’30,’40 e ’50, di Robert Capa, Elliott Erwitt, Vivian Maier; le istantanee rubate per strada, che catturano attimi unici di vita. Dopo la chiusura di “Negozio” nel 1993, Stefano continua a lavorare come freelance, ma è l’esperienza come fotografo di cronaca presso l’agenzia Candid Camera diretta da Piero Rinaldi, che incide molto nel suo stile che matura e acquisisce sicurezza, pur vivendo in pieno il difficile passaggio dall’analogico al digitale, alla fine degli anni ‘90.
La mostra, accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo, presenta una selezione tra i migliori scatti realizzati nel corso della sua carriera. Sono tutte fotografie scattate nell’ambito di una ricerca personale capaci di restituirci lo sguardo di Stefano; sempre curioso, interessato alla vita, ovunque essa si manifesti. Filo conduttore, di fotografie scattate in luoghi, periodi e contesti tra i più vari, è l’interesse e il rispetto per le persone, tutte, nella loro unicità colte in diverse attività: il lavoro, lo svago, il quotidiano, lo sport, la sventura, la solitudine, la solidarietà. Alla realizzazione della mostra, ideata da Marina Giacometti moglie del fotografo, hanno collaborato: Simone Settimo – selezione foto; Maurizio Ciato – allestimento; Alessandro Magagna – ricerca negativi; Francesco Durante Viola – coordinamento e comunicazione social; Marco Mattarolo – comunicazione social; Massimo Melloni – progetto grafico catalogo; Emanuele Salvagno – realizzazione del materiale espositivo. Con il contributo della Fondazione Cariparo. Si ringraziano inoltre tutte le persone che stanno donando il loro contributo attraverso la raccolta fondi.
Nella sezione "Documenti" di questa pagina è disponibile la locandina della mostra.