Comunicato stampa: avviato un percorso di formazione per 100 operatori dei servizi sociali che impegnati con bambini, ragazzi e famiglie
Nell’ambito del finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per le attività a “Sostegno delle capacità genitoriali e per la prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini”, gestito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova, in qualità di comune capofila dell’Ambito Territoriale di Padova VEN-16, ha realizzato un percorso di formazione rivolto a circa cento operatori, che lavorano in Servizi sociali, scolastici, socio-sanitari, educativi pubblici e del privato sociale rivolti ai bambini, ragazzi e alle loro famiglie, supportati dal gruppo scientifico responsabile nazionale del Programma P.I.P.P.I., che fa capo al Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia (FiSPPA) applicata dell’Università di Padova.
Il percorso formativo, costruito attraverso metodologie attive capaci di integrare pratiche e teorie, è stato finalizzato a costruire e consolidare, sin dai primi momenti, una visione multidimensionale dei bisogni evolutivi/affettivi/relazionali dei bambini/ragazzi e delle bambine/ragazze e di tenere al centro di ogni progetto ogni famiglia con le proprie storie, risorse e competenze. Professionisti di diversa provenienza disciplinare e istituzionale dei Comuni dell’Ambito territoriale sociale, dell’Azienda Ulss, del Settore Servizi Scolastici e dei diversi servizi educativi del territorio hanno iniziato a condividere un approccio all’intervento, un linguaggio comune e un orizzonte di senso centrato sulle possibilità di cambiamento delle persone che affrontano situazioni di vulnerabilità.
Il Programma di sostegno delle capacità genitoriali e familiari, divenuto livello di prestazione sociale (Leps), come indicato nel Piano Nazionale dei servizi e degli interventi sociali 2021-2023, mira a rispondere al bisogno di ogni bambino di crescere in un ambiente stabile, sicuro, protettivo e ‘nutriente’ e ad accompagnare le famiglie, vere protagoniste del progetto, attraverso l’attivazione di diversi dispositivi, quali servizi educativi potenziati, reti solidali e di affido educativo tra famiglie, gruppi per genitori e bambini/e-ragazzi/ oltre a sinergie famiglia-scuola-servizi-comunità locale.
L'assessora al sociale Margherita Colonnello sottolinea: "Il Programma P.I.P.P.I. proponga un cambio di paradigma: i servizi che si occupano dell'infanzia non si mettono semplicemente in rete ma imparano a utilizzare gli stessi linguaggi e a condividere prospettive teoriche, metodi di intervento e modalità operative. Puntiamo alla presa in carico non solo delle bambine e dei bambini, ma anche e soprattutto delle loro famiglie, cercando un'alleanza sociale ed educativa tra famiglie e comunità che garantisca tutela dei diritti dell'infanzia, nel rispetto dei diritti dei loro genitori, superando ogni contrapposizione fra questi due diritti. In questo caso l'investimento del PNRR è veramente a lungo termine, perché il capitale formativo mobilitato, grazie alla collaborazione fra Comune e Università, permetterà ai professionisti che si sono formati ora di agire con questa modalità innovativa anche negli anni che verranno, garantendo piena esigibilità a questo innovativo Leps, che vede molti operatori del Settore Servizi sociali del Comune pienamente impegnati nell’attuazione”.
La professoressa Paola Milani del Dipartimento FiSPPA aggiunge: “La posta in gioco è alta, apprendere ad accompagnare le famiglie e i loro figli, il più precocemente possibile, ad affrontare situazioni di vulnerabilità attraverso la partecipazione attiva e piena alla costruzione del loro progetto di vita è un’azione chiave per contribuire al superamento delle disuguaglianze sociali e quindi alla promozione del bene comune”.