Comunicato stampa: trasferimento Cpia dall’ex Marchesi, le ragioni di uno spostamento richiesto dal Cpia stesso
- il Cpia ha avuto sede presso l’Istituto Briosco fino all’anno 2020, anno in cui è stato richiesto dai genitori uno spostamento per evitare la promiscuità con la scuola primaria Leopardi;
- nel frattempo il Comune vedeva ritornare nella disponibilità del Patrimonio comunale la ex scuola Rosmini/ex Marchesi e decideva di ristrutturarla per farne un centro di servizi per il quartiere, avviando così il percorso partecipativo per la prima Casa di Quartiere che contenesse al suo interno anche gli spazi per i Servizi sociali, l’Anagrafe e le associazioni, in quel momento in affitto presso il patronato di via Curzola;
- nell’ambito di questo progetto, in accordo con il dirigente del Cpia Francesco Lazzarini, si ipotizzava di avviare una collaborazione che permettesse l’utilizzo degli spazi delle associazioni anche al Cpia in un’ottica di coordinamento fruttuoso per entrambe le parti;
- il 10 dicembre 2020, per venire incontro ai tempi amministrativi del Cpia, si assegnava alla segreteria dello stesso l’uso esclusivo di un locale all’interno di quella che sarebbe diventata la Casa di Quartiere per dar modo di trasferire il codice meccanografico. Nella stessa delibera si ricordava come anche altri spazi sarebbero stati utilizzabili dal Cpia in un regime però di coordinamento e condivisione con chi avrebbe gestito la casa di quartiere;
- il 30 marzo 2021 veniva approvata la delibera con cui si assegnavano ai diversi settori gli spazi della Casa di Quartiere riconfermando l’esclusività della sola segreteria al Cpia e si ribadiva la promiscuità degli spazi da condividere con le associazioni attraverso la gestione della Casa di Quartiere.
Da allora, il percorso di condivisione tra Cpia e ente gestore della Casa di quartiere ha man mano evidenziato come la scuola avesse delle esigenze di esclusività degli spazi per poter conservare il materiale informatico in uso. Per questo, nel corso dell’anno scolastico 23/24 si è definito che le aule della Casa di Quartiere venissero ripartite assegnando al Cpia (da parte dell’Ente gestore) l’uso esclusivo di due aule e la disponibilità ad utilizzare in modo promiscuo altri locali da definire; nel tempo è emerso sempre più il bisogno di un numero maggiore di aule ad uso esclusivo da parte del Cpia, aule che non potevano più trovare spazio nella Casa di Quartiere e che la dirigente del Cpia professoressa Bozzolan ha formalmente richiesto all’Assessorato alle politiche scolastiche. L’assessora Piva ha accolto la richiesta sottolineando che non appena si fossero liberati spazi compatibili con le richieste, li avrebbe senz’altro destinati al Cpia. Nella prima settimana di giugno 2024 veniva fatto un sopralluogo all’interno degli spazi delle due scuole De Amicis e Rodari, nel frattempo resesi disponibili, da parte della Assessora Piva insieme alla dirigente del Cpia e alla coordinatrice del Cpia Arcella professoressa Mosconi e veniva stabilito che la soluzione soddisfaceva ampiamente la richiesta, dotando il Cpia di 6 aule e di una sala per attività collegiali tutte ad uso esclusivo e in parte giù attrezzate.
L’assessora alle Politiche scolastiche Cristina Piva spiega: “Ritengo di avere pienamente ottemperato alle richieste della dirigente Alessandra Bozzolan, cosa confermata dalla soddisfazione espressa da lei e dal direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale dottor Roberto Natale che nel frattempo aveva anche provveduto ad ampliare il corpo docente del Cpia per un migliore servizio. Il Cpia resta per noi un punto qualificante nei percorsi di vita di tante persone che per diversi motivi hanno bisogno di formazione. Per questo motivo crediamo che l’offerta delle due nuove sedi esclusive e diversificate sia un merito di una Amministrazione attenta a tutte le persone, una attenzione che non toglie ma moltiplica i punti di erogazione dell’istruzione per gli adulti. Ricordo che con questi due nuovi spazi diventano 5 le sedi del Cpia all’interno della nostra città, di cui 4 con spazi esclusivi. Riguardo ai presunti disagi per gli utilizzatori, sottolineo che abbiamo attentamente valutato la cosa controllando uno per uno il domicilio degli iscritti, e abbiamo verificato che entrambe le sedi sono adeguatamente raggiungibili. Per la sede alla scuola Rodari, in funzione del termine delle lezioni serali, ancora non definito, abbiamo comunque già contattato Busitalia per organizzare la disponibilità di una corsa di bus in più ad hoc se le lezioni proseguissero oltre l’orario normale del servizio.”
L’assessora al Decentramento Francesca Benciolini precisa: “Il progetto di condivisione degli spazi così come ci era stato proposto dal Dirigente Lazzarini qualche anno fa era indubbiamente interessante e apriva delle prospettive di collaborazione importanti tra Cpia e associazioni. Come tutti i progetti sperimentali è solo testandoli che si ridefinisce la loro fattibilità ed efficacia, per questo in questi anni con la collega Cristina Piva e prima anche con Marta Nalin abbiamo più volte incontrato sia Rete Coesa che gestisce la Casa di Quartiere sia i docenti del Cpia per cercare e definire assieme la migliore collaborazione possibile. Nella direzione di continuare a trovare soluzioni va anche la disponibilità da parte del mio Assessorato a cercare altri spazi nel quartiere - come quello utilizzato lo scorso anno a casa Piacentino - che permettessero di ampliare l’offerta formativa del Cpia. Alla luce della necessità per il Cpia di avere degli spazi esclusivi, credo che la soluzione proposta dalla assessora Piva sia la migliore possibile in questo momento e nel contesto di un quartiere dove gli spazi pubblici sono limitati. Continueremo a lavorare assieme per cercare nuove possibilità considerando anche le molte trasformazioni che interessano l’Arcella in questi anni. Siamo, infine, sicure che la collaborazione nata in questi anni potrà portare Cpia e Rete Coesa a nuove progettualità condivise che non potranno che migliorare la convivenza e l’inclusione sul nostro territorio”.
La direttrice uscente del Cpia Alessandra Bozzolan che ha seguito in prima persona tutto l’iter del trasferimento spiega:“Due aule al Marchesi erano veramente molto poche e quindi abbiamo dovuto spostare altri corsi in Casa Piacentino, ed essere ospitati anche in altri istituti superiori, insomma era davvero difficile perfino l’organizzazione del personale Ata. Questa soluzione di cui ringrazio il Comune e il Provveditore, che poi ha aumentato anche le risorse per gli alfabetizzatori, è per il bene del Cpia. Sono stati fatti tutti i passaggi necessari e valutata l’operazione, anche con il Commissario Straordinario (non esiste il Consiglio di Istituto ndr) e abbiamo firmato il decreto. Con l’assessore Piva che ha seguito tutto questo percorso, prima abbiamo ponderato con attenzione tutti gli aspetti relativi a questo spostamento che non è una scelta superficiale, ma studiata sulla necessità dell’utenza perché abbiamo visto che i ragazzi iscritti in quella sede erano residenti anche in altre zone della città e ovviamente a fronte di un miglioramento della sede in cui usufruiranno dei corsi, non volevamo creare loro dei disagi. Il Cpia ha anche altre sedi di erogazione dei servizi a Padova, via Dorighello che rimane attiva, la Valeri, la Petrarca, quindi ci sono altre sedi sul territorio perché il Cpia deve essere articolato e a portata di mano di questa utenza così particolare. Abbiamo corsi la mattina, il pomeriggio e la sera ed avere due sedi a nostro esclusivo uso, con più aule ci permette di ampliare il servizio offerto”.