Maria Pittarello Piras e Sara Letizia Piras
Maria Pittarello nata a Venezia nel 1874, si sposò nel 1907 con Gaetano Piras con il quale, nel 1908, ebbe una figlia, Sara Letizia Piras.
Nel 1944, ormai vedova, risiedeva a S. Fosca-Cannaregio con la figlia, al primo piano di uno stabile in cui, al terzo piano, abitava una famiglia di ebrei composta da 5 persone, un padre anziano, Augusto Levi Minzi e le quattro figlie Nella, Rosa, Gemma ed Elda. Con il crescendo delle deportazioni di ebrei a Venezia i membri della famiglia avevano ricevuto un contatto per rifugiarsi nelle campagne di Fiesso d’Artico, ma non erano ancora riusciti a fuggire.
Una sera sentirono suonare il campanello. Erano SS e camicie nere. Rimasero tremanti in silenzio e allora i tedeschi suonarono al primo piano dalle signore Piras che risposero senza esitare, incuranti del pericolo di una simile dichiarazione, che sopra non c’era più nessuno, erano partiti tutti il giorno prima. Due soldati bloccarono le signore sul pianerottolo e gli altri salirono per verificare. I soldati cominciarono ad urlare e colpire la porta con il calcio dei fucili, ma la porta non si sfondò per cui decisero di desistere. Le SS parlarono tra di loro in tedesco per non farsi capire dalle signore Piras dicendo che sarebbero passate l’indomani per sfondare la porta e procedere con una ispezione della casa. Sara conosceva bene il tedesco ma face finta di non capire e, una volta che i soldati si allontanarono, si recò dalla famiglia al piano di sopra per informarla di quanto avesse appreso.
Il mattino all’alba le quattro sorelle lasciarono la casa separate due a due, accompagnate da due coinquiline, per dirigersi in tutta fretta alla stazione ferroviaria. L’anziano padre non se la sentì di andare sfollato con le figlie e preferì farsi accompagnare da una nuora alla casa di riposo israelitica, fiducioso che a lui, anziano, non sarebbe potuto accadere nulla, non più abile per i campi di lavoro dove si pensava fossero destinati i deportati.
Alla fine della guerra i Levi Minzi si ritrovarono in 9 (5 sorelle e 4 fratelli). Le 4 sorelle sfuggite all’arresto a Venezia grazie alla menzogna delle signore Piras erano sfollate a Fiesso d’Artico, un’altra sorella in Svizzera, i 4 maschi nascosti in vari luoghi, ma non trovarono più il padre, sfuggito all’arresto in casa sua, ma prelevato dalla casa di riposo israelitica di Venezia il 17 agosto 1944 e deportato ad Auschwitz, con il convoglio n. 37T, il 7 settembre del 1944 dopo un periodo di detenzione alla Risiera di San Sabba di Trieste.