Placido Cortese
Biografia
Placido Cortese nacque il 7 marzo 1907 nell’isola di Cherso, allora compresa nell’impero austro-ungarico. A soli 13 anni fu accolto nel collegio di Camposampiero (Padova) dei Frati Minori Conventuali, e dopo l’anno di noviziato trascorso nel convento della basilica di sant’Antonio di Padova, il 10 ottobre 1924 fu frate professo. Completati gli studi a Roma nel Collegio internazionale dell’Ordine, il 6 luglio 1930 venne ordinato sacerdote nella chiesa del Pontificio Seminario Romano. Dopo essere stato sacerdote nella Basilica del Santo a Padova, dal 1933 viene inviato nella parrocchia “Immacolata e S. Antonio” di Milano.
Successivamente, gli fu affidato il delicato incarico della direzione del mensile Messaggero di S. Antonio, che tenne per sette anni, dal gennaio 1937 al luglio 1943. Nel 1939 fu anche fondatore della Tipografia antoniana.
Nel precipitare degli eventi bellici e politici, specie dopo l’8 settembre 1943, la sua opera assistenziale si ampliò nel Veneto in preda allo sfascio delle istituzioni. Con una rete di collaboratori e benefattori, padre Placido fu tra i più importanti organizzatori dei salvataggi di ebrei, prigionieri inglesi, esuli cecoslovacchi e jugoslavi e altri perseguitati, ispirando e motivando collaboratori e collaboratrici all’attività clandestina. Tra le collaboratrici, oltre alle sorelle Martini (Lidia, Carla Liliana e Teresa), ricordiamo Delia Fasolato Mazzucato, Franca Decima, Milena Zambon, Parisina Lazzari, Delfina e Maria Borgato.
Nonostante il pericolo per la propria incolumità, agì noncurante dei rischi, benché fosse stato avvertito di essere nel mirino della Questura. Il 13 ottobre 1944 fu prelevato da due persone da lui conosciute e ritenute favorevoli ai gruppi di resistenza, che con una scusa lo invitarono ad uscire dal Chiostro delle Magnolie del Santo e lo fecero salire su una macchina, che lo portò direttamente al Bunker della Gestapo a Trieste.
Qui fu sottoposto a interrogatori e torture con l’intento, fallito, di estorcergli nomi di patrioti e ricercati. A causa delle quotidiane violenze subite nell’arco di almeno venti gironi, padre Placido venne a mancare a inizio novembre del 1944 a soli 37 anni. Il suo corpo fu presumibilmente cremato nella Risiera di San Sabba a Trieste.
Nel 2008 padre Placido è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova. Nel 2017 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: «Direttore del “Messaggero di S. Antonio”, durante la seconda guerra mondiale e nel periodo della Resistenza si prodigò, con straordinario impegno caritatevole e nonostante i notevoli rischi personali, in favore di prigionieri internati in un vicino campo di concentramento, fornendo loro viveri, indumenti e denaro. Dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte di un gruppo clandestino legato alla Resistenza, riuscendo a far fuggire all’estero numerosi cittadini ebrei e soldati alleati, procurando loro documenti falsi. Per tale attività nel 1944 fu arrestato e trasferito nel carcere di Trieste, dal quale non fece più ritorno. Fulgido esempio di alti valori cristiani e di dedizione al servizio della società civile. 1942-1944 — Padova».
Nei confronti di padre Placido Cortese è in corso la causa di Beatificazione e Canonizzazione.