Ragip Zarakolu
Ragip Zarakolu nasce nel 1948 a Büyükada, non lontano da Istanbul.
Cresce in un ambiente multiculturale, a contatto soprattutto con le comunità greca ed armena.
Fin dal 1968 collabora con le riviste Ant e Yeni Ufuklar, attività giornalistica che proseguirà anche dopo la laurea in economia.
Nel 1971 viene arrestato per alcuni articoli pubblicati su Ant ed altre testate, aventi come oggetto i diritti delle minoranze. Trascorre cinque mesi in prigione, dopo di che è prosciolto e rilasciato.
Nel 1972 viene arrestato per un articolo su Ho Chi Minh e la guerra in Vietnam, e rinchiuso per due anni nel carcere di Selimiye (Istanbul). Liberato grazie ad un’amnistia, lavora come traduttore dall’inglese e dal tedesco, ma continua la sua lotta per la libertà di pensiero e il rispetto di tutte le culture presenti nel proprio Paese.
Il tentativo di costruire un dialogo tra turchi, armeni e curdi e la salvaguardia dei diritti umani in Turchia e nel mondo, diventano i valori portanti delle sue scelte di vita, condivisi con la moglie Ayse Nur, già onorata con una pianta nel nostro Giardino. Nel 1977 fonda assieme a lei la casa editrice Belge che pubblica opere di carattere accademico e letterario, ma anche testi sulla violazione dei diritti umani, sulla questione armena e delle minoranze in Turchia.
Tra le opere più note, si possono ricordare I Quaranta giorni del Mussa Dagh, di Franz Werfel, e testi di Dadrian ed Yves Ternon sul genocidio armeno e sull’incendio di Smirne del 1922.
Nel 1979, assieme ad altri 36 intellettuali, Zarakolu fonda Demokrat, quotidiano che viene messo al bando l’anno successivo dopo il golpe del 12 settembre 1980. Ragip Zarakolu viene nuovamente arrestato e incarcerato nel 1982 per la sua attività giornalistica.
Nel 1986 fonda assieme ad Ayse Nur ed altri intellettuali l’Associazione per i Diritti Umani in Turchia.
Nel 1995 la sua casa editrice è oggetto di un attacco con bombe incendiarie da parte di un gruppo di estrema destra.
A partire dal 1991 Ragip Zarakolu ha partecipato a diversi convegni ed incontri internazionali, in particolare sulla questione curda e sul genocidio armeno, a Berlino, Vienna, Madrid, Cairo, Malta, Firenze, Ginevra, Parigi, etc.
Nel frattempo, a carico suo e della moglie, vengono formulate numerose accuse e azioni giudiziarie, cui seguono spesso arresti e detenzioni. Negli ultimi anni Zarakolu è stato giudicato colpevole di azioni lesive dell’identità turca, in base all’art. 301, per aver tradotto e pubblicato libri giudicati “pericolosi”, come The Truth will set us free: Armenians and Turks reconciled dell’inglese George Jerjian.
Nel 2001 ha ritirato a Padova il Premio dei Giusti del Mondo assegnato ad Ayse Nur, impossibilitata a muoversi per la malattia che l’avrebbe portata a prematura scomparsa il 28 gennaio 2002.
Ragip Zarakolu ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali.
Nel settembre 2008 l’International Publishers Association gli ha conferito l’International Freedom to Publish Award, lo stesso premio dato a sua moglie nel 1998.
Nel febbraio 2012 è stato proposto per in Nobel per la Pace da membri del Parlamento svedese.
Nel marzo 2012 il Centro di Cultura Assira di Stoccolma gli ha conferito l’Assyrian Cultural Award.
Il 30 maggio 2012 ha ricevuto a Yerevan il Presidency Prize of Armenia: è il secondo cittadino turco a ricevere tale premio, prima di lui era stato attribuito infatti, a Hrant Dink. In tale occasione Ragip Zarakolu ha dichiarato: «Ringrazio per avermi conferito questo premio per il mio modesto contributo a far riconoscere l’importanza dell’eredità storica e culturale dell’Armenia. […] Sfortunatamente la Turchia preferisce negare questa eredità culturale, non guardando in faccia alla realtà. […] L’Anatolia soffre la mancanza dei suoi figli scomparsi. Con voi l’Anatolia ha perduto la propria aura, e ciò che rimane sono solo lande desolate e città in rovina.»
Ragip Zarakolu è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova nel 2012.