Giuseppe Tartini
Giuseppe Tartini nacque a Pirano in Istria, l'8 aprile del 1692.
Studiò con i Filippini, prima a Pirano e poi a Capo d'Istria dove sviluppò le prime conoscenze musicali, ed in particolare lo studio del violino, oltre ad eccellere nella scherma.
Arrivò nel 1708 all'Università di Padova per studiare Giurisprudenza e continuò nel contempo a coltivare la passione per la spada e i duelli tanto da pensare di fare della scherma la sua professione.
La famiglia l'aveva destinato alla vita ecclesiastica ma, alla morte del padre, nel 1710, abbandonò la tonaca e gli studi e sposò in segreto, nella Chiesa del Carmine, Elisabetta Premazore, attirandosi le ire di entrambe le famiglie.
Lasciata la moglie presso la famiglia d’origine Tartini, per sfuggire alla situazione divenuta intollerabile, andò prima a Roma e poi ad Assisi, ospite di un lontano parente presso i Padri Minori.
Qui riprese in mano il violino e lasciò perdere la spada, grazie alle lezioni di padre Cernohorský, celebre organista del monastero, che lo introdusse allo studio della composizione.
Cominciò in questo periodo la sua attività di concertista ed è di questo periodo la sua composizione più famosa, "Il trillo del Diavolo".
Nel 1714 è ad Ancona, poi nel Veneto, dove si riunisce alla moglie e lavora tra Padova e Venezia.
Nel 1716 incontra il celebre violinista Veracini e rimane talmente colpito dalla sua tecnica da decidere di perfezionare il proprio virtuosismo.
Elaborò un modo nuovo di suonare il violino e codificò il fenomeno del terzo suono (i cosiddetti toni risultanti o toni di Tartini).
Continuò a viaggiare esibendosi e a perfezionarsi come musicista, ma anche come compositore e teorico musicale.
Nel 1721 tornò a Padova come "primo violino e capo di concerto" della Cappella Musicale del Santo.
Dal 1723 al 1726 è a Praga con il suo amico Antonio Vandini, violoncellista.
Al suo ritorno, riprende l'attività alla Cappella Musicale e nel 1728 fonda la "Scuola delle Nazioni" in cui accoglie e perfeziona studenti di violino provenienti da tutta Europa.
Tra i suoi allievi si annovera, nel 1765, anche Salieri, poi maestro di Mozart.
Continua ad insegnare e a dare concerti, anche se si allontana progressivamente dalle attività di composizione e di esecuzione per dedicarsi sempre di più alla teoria e all'elaborazione dei suoi trattati.
Lasciò l'attività nel 1767 e morì il 26 febbraio 1770, due anni dopo la moglie, accanto cui è sepolto nella chiesa di Santa Caterina.
Approfondimenti:
- sito https://tartini2020.it dell'ufficio Digital Learning e Multimedia dell'Università di Padova
- sito www.discovertartini.eu del progetto "tARTini-Turismo culturale all'insegna di Giuseppe Tartini", finanziato dal programma Interreg ITALIA-SLOVENIA