Comunicato stampa: il Comune di Padova scrive al Presidente della Repubblica di Colombia perché ci sia verità sulla morte di Mario Paciolla
Il Sindaco di Padova, con altre amministrazioni italiane ed europee, ha firmato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica di Colombia Iván Duque Márquez, per chiedere verità e giustizia in merito alla morte di Mario Paciolla, il giovane operatore delle Nazioni Unite trovato morto lo scorso 15 luglio nella sua casa di San Vicente del Caguán, alle porte dell’Amazzonia colombiana.
L’iniziativa rientra nell’ambito della rete Reds, la rete internazionale con sede a Barcellona che coinvolge diverse municipalità attive nell’ambito dei diritti umani, che si pongono l’obiettivo di incidere nei processi di trasformazione sociale a livello locale e globale, attraverso progetti di apprendimento e mutualismo.
La rete Reds è una delle progettualità cui aderisce l’Assessorato pace e diritti umani del Comune di Padova.
Dichiara l’Assessora alla cooperazione internazionale e alla pace: "La Colombia è una terra dove la pace continua ad essere una promessa lontana, nonostante i diversi tentativi per raggiungere un accordo. In particolare in alcune regioni la violenza e il conflitto civile sono tutt’ora molto radicati e l’emergenza Covid che in questo momento sta mettendo a dura prova l’intero Sud America in alcuni casi li ha ulteriormente acuiti. Sono moltissimi i progetti nell’ambito dei diritti umani che vedono coinvolte Ong, associazioni e molte municipalità, tra cui diverse città italiane che in rete agiscono per una vicinanza tra le comunità dei diversi territori in vista di un reciproco sostegno.
Un Comune impegnato sul fronte dei diritti umani promuove e sostiene direttamente o indirettamente attraverso l’azione concreta e la formazione di associazioni e Ong, i diritti per tutte e tutti, ovunque. Questo a volte richiede azioni di pressione ed è verificato che l’azione e la sensibilizzazione internazionale possono molto in situazioni come questa.
La morte di Mario è un grande dolore per tutte e tutti, ma il fatto che sia avvenuta in circostanze poco chiare la rende se possibile ancora più dolorosa. Ottenere verità e giustizia sulla morte di questo giovane ragazzo è fondamentale e per questo motivo nella lettera chiediamo, con altri sindaci e altre città europee, allo Stato colombiano e alle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, la Corte Interamericana per i diritti umani, l'Unione Europea e altre organizzazioni internazionali, governative e non - coinvolte nel processo di pace in Colombia - che venga garantita un'indagine trasparente e indipendente, con l’ausilio di esperti internazionali, al fine di garantire la ricostruzione e la condivisione della verità dei fatti.
Per Mario, per Giulio, per tutte e tutti coloro che agiscono la pace in territori complessi".
Il testo dell'appello è stato finora sottoscritto da 11 Comuni aderenti alla Rete ed è stata sollecitata l’Anci perché diffonda l’appello tra tutti i Comuni italiani.
I primi Comuni firmatari dell’appello sono:
Italia
- Comune di Fidenza, Sindaco
- Comune di Trento, Sindaco
- Comune di Padova, Sindaco
- Comune di Narni, Assessore alla cooperazione
Belgio
- Comune di Nijlen, Sindaco, Paul Verbeeck e assessore alla cooperazione, Lien Du Four.
- Comune di Westerlo, Sindaco, Guy Van Hirtum e assessore alla cooperazione, Kristof Welters.
- Comune di Laakdal, assessore alla cooperazione, Benny Smets.
- Comune di Schilde, assessore alla cooperazione, Marian Van Alphen.
Spagna
- Comune di Rivas Vacíamadrid, sindaco, Pedro del Cura.
- Comune di Barcelona, direttore Giustizia globale e cooperazione, David Llistar (Catalogna)
- Comune di Reus, assessore per la partecipazione, governance e servizi generali, Montserrat Flores Juanpere (Catalogna)