Comunicato stampa: il Comune di Padova avvia un Centro antidiscriminazione Lgbt+ dedicato a Mariasilvia Spolato, padovana eccellente, pioniera nei diritti
Prendono il via il prossimo 2 maggio i servizi del Centro antidiscriminazione “Mariasilvia Spolato”, creato dal Comune di Padova grazie ai finanziamenti di Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) - un’articolazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le pari opportunità - e realizzato in collaborazione con le associazioni Arcigay Tralaltro Padova Aps, Sat Pink Aps e Boramosa Aps.
Il Centro Spolato mette a sistema l’esperienza delle associazioni e fornisce protezione, aiuto e sostegno concreti a persone Lgbt+, vittime di discriminazioni, maltrattamenti, violenze e abusi. Aprirà ufficialmente il 2 maggio e sarà in funzione dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 18:00 in via Boccaccio, 80 a Padova, l’accesso è diretto senza bisogno di appuntamento.
Per informazioni o informazioni dettagliate sui servizi del Centro Mariasilvia Spolato potete scrivere a info@centrospolato.it o visitare il sito www.centrospolato.it dove saranno presenti tutti i contatti.
Il Centro è dedicato a Mariasilvia Spolato, padovana, la prima donna a fare un coming out pubblico come lesbica in Italia.
Laureata con 110 e lode in scienze matematiche, docente universitaria e autrice di manuali per gli studenti, nel 1971 fu fra le fondatrici di Flo (Fronte di liberazione omossesuale), movimento poi confluito nel Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano (F.U.O.R.I.).
La sua carriera si interruppe bruscamente quando venne licenziata dall'Università, per essersi pubblicamente dichiarata lesbica durante la manifestazione femminista dell'8 marzo a Roma nel 1972.
Modello esemplare di coraggio e militanza è scomparsa nel 2018 a 83 anni, a Bolzano. Negli anni successivi al suo coming out non riuscì a rientrare nel mondo del lavoro e per molti anni si trovò a vivere senza fissa dimora.
In via Boccaccio sarà presente un servizio dedicato in particolare al supporto socio-legale per persone migranti Lgbt+ che include un servizio di prima accoglienza, segretariato sociale e orientamento ai servizi territoriali, nonché incontri sociali interculturali con finalità di aggregazione e confronto tra pari.
Per tutti quei casi di persone Lgbt+ in condizioni di difficoltà di inserimento sociale e lavorativo è presente un servizio di consulenza individuale per l’orientamento, e saranno organizzati incontri di gruppo e percorsi formativi per orientare nella ricerca di soluzioni lavorative.
Allo stesso tempo il Centro fornirà supporto nella ricerca di una casa per tutte le persone che rischiano di subire o hanno subito discriminazioni nella ricerca di un alloggio.
Il Centro Spolato fornirà inoltre un servizio di consulenza legale rivolta a persone che hanno subito discriminazione, emarginazione o una penalizzazione sul piano dei diritti individuali o collettivi.
Il lavoro del Centro è centrato sul supporto psicoclinico e psicoterapeutico, indispensabile per superare situazioni di stress e sofferenze dovute a discriminazioni e violenze con l’obiettivo di un maggior benessere individuale e sociale.
Si avvale delle competenze del personale del Sat Pink di Verona Padova e Rovigo, che vanta un’esperienza pluridicennale nel sostengo delle persone transgender che hanno subito discriminazione di genere e violenza e possono ristabilire la propria autonomia e la fiducia in se stesse.
Sarà l’interlocutore di riferimento per le attività di formazione, informazione e sensibilizzazione introduttiva e specialistica su tematiche riguardanti il linguaggio, i generi, le identità sessuali e di genere, le sessualità e gli orientamenti sessuali per gli enti del territorio.
Mattia Galdiolo, di Arcigay Tralaltro Padova APS, anche lui coordinatore del Centro, aggiunge: “Il Centro Spolato colma parzialmente un vuoto enorme e rappresenta un primo passo per sottrarre le persone LGBTI dalla paura costante di subire discriminazioni e violenze nella vita di tutti i giorni, al lavoro, o in famiglia. E’ inoltre importante che questo servizio parta dalle competenze che le associazioni del territorio hanno costruito in anni di lavoro e valorizzi in particolare l’esperienza di professionisti e personale volontario".
Alberto Crestanello, di Boramosa APS, altra associazione che coordina il centro conclude: “La nostra associazione è orgogliosa che venga inaugurato questo servizio nella città di Padova. È il culmine di un impegno di lungo corso per rendere il territorio più accogliente per le persone della comunità la cui autodeterminazione non riesce ad essere piena, con particolare riferimento ad un gruppo come quello delle persone migranti e straniere che si identificano come GLBTQ+, che spesso affrontano situazioni di difficoltà su più livelli. Siamo convinti che il Centro sarà, al tempo stesso, un presidio di diritti, un luogo di cura e un laboratorio di sperimentazione”.