Comunicato stampa: discorso del Sindaco in occasione della Cerimonia di commemorazione degli attentati dell’11 settembre
"Signore, signori, porgo il mio saluto al console per la stampa e la cultura degli Stati Uniti d’America Anthony Deaton e a tutte le autorità presenti.
Ci ritroviamo qui anche quest’anno per commemorare le vittime degli attentati dell’11 settembre 2001.
Una giornata che ha cambiato la storia di questo secolo, nella quale migliaia di donne e uomini hanno trovato la morte nel crollo delle Torri Gemelle a New York, impresso in modo indelebile nella nostra memoria, e negli altri attentati suicidi di quel giorno.
Questo appuntamento non è mai stato per noi solo una cerimonia di commemorazione ma bensì anche un momento di riflessione sul terrorismo, sulle guerre e in generale sull’uso della violenza per affermare le proprie convinzioni.
Siamo tutti d’accordo sulla necessità di che sia il dialogo a guidare le relazioni fra stati e fra popoli e che il mantenimento della pace debba essere una priorità di tutti.
Il sacrificio delle tante persone morte l’11 settembre può avere, pur nel dolore del ricordo, un senso se da questo evento siamo in grado di ricavare un insegnamento che possa in futuro evitare il ripetersi di simili tragedie.
Un anno fa di questi giorni riflettevamo sul ritiro delle truppe occidentali in Afghanistan e sul ritorno dei Talebani al potere che ha riportato il Paese nel passato a cancellando ogni traccia di libertà e facendo pagare soprattutto alle donne un prezzo altissimo.
Ci chiedevamo se si può davvero esportare la democrazia con le armi.
Una riflessione purtroppo spazzata via dagli avvenimenti più recenti
Oggi la guerra e la violenza sono alle porte dell’Europa, a causa della brutale aggressione che la Federazione Russa ha compiuto nei confronti dell’Ucraina.
Tra pochi giorni saranno passati sei mesi da quando i primi carri armati russi hanno violato la frontiera e i primi missili sono caduti - ancora una volta - sull’inerme popolazione civile che paga per prima il tributo più duro.
Pensavamo che una aggressione di questo tipo fosse impossibile nel 21° secolo dopo due guerre mondiali che hanno massacrato l’Europa.
Eppure ancora una volta la violenza ha prevalso sul dialogo, al punto che dopo sei mesi di distruzioni e lutti non si è riusciti neppure ad arrivare ad un cessate il fuoco, ad una tregua.
Oggi ricordiamo i caduti dell’11 settembre, ma dobbiamo pensare anche ai tanti morti e feriti, agli sfollati, che questa guerra insensata ha provocato e continua a provocare.
Neppure il grido di dolore del Papa è riuscito a fermare questa follia, e purtroppo bisogna amaramente constatare che gli organismi internazionali preposti sono inefficaci e paralizzati da veti incrociati e interessi
Eppure può sembrare un’utopia, ma io non mi voglio arrendere all’idea che alla guerra e alla violenza non ci siano alternative.
Capisco bene il popolo ucraino, che di fronte all’invasore ha imbracciato le armi. Che altro poteva fare?
Dobbiamo però riflettere sulla necessità che questa guerra finisca al più presto e più in generale sul fatto che bisogna agire prima che le armi diventino l’unico mezzo di confronto.
La guerra in Ucraina, ma anche attività di pura speculazione finanziaria, rischiano di mettere in ginocchio la nostra economia e di farci passare un inverno difficile.
Le preoccupazioni dei nostri concittadini sono legittime, ed è giusto che questi temi siano al centro del dibattito pubblico di queste settimane.
Ma davanti a questo memoriale, in ricordo di queste vittime innocenti, io chiedo a tutti voi di non dimenticare ciò che sta a monte, e che è fondamentale per il futuro e per le prossime generazioni.
Perché la pace e la giustizia sono le fondamenta di società libere e in grado di assicurare il benessere alla più ampia parte di popolazione possibile.
In nome delle donne, degli uomini, dei bambini che commemoriamo oggi agiamo tutti, a partire dal nostro piccolo, perché le ragioni della pace e della tolleranza siano finalmente riconosciute universalmente.
Facciamo tutti la nostra parte."
Sindaco di Padova