Comunicato stampa: presentata la mostra "Giorgio Vigna. SASSI" all'Oratorio di San Rocco
L’Oratorio di San Rocco di Padova, spazio espositivo che il Comune di Padova ha dedicato al gioiello contemporaneo di ricerca, ospita dal 28 settembre al 13 novembre una intensa, preziosa personale di Giorgio Vigna.
Vigna, nato a Verona nel 1955, si è formato artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano. È un artista che, al limite tra realtà e immaginazione, crea forme naturali capaci di manifestare aspetti primari e primordiali: avventure di terra e di acqua, di fuoco e di vento in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso. Vigna si muove sul confine tra il mondo reale e quello immaginario, tra ciò che è e ciò che appare. Le sue opere, dalle sculture ai gioielli, dai lavori su carta alle installazioni, rispecchiano l’ampiezza e profondità della sua costante ricerca: utilizza varie materie tra le quali il vetro, i metalli e la carta, trattate in modo sempre nuovo e sorprendente. Vigna le esplora e cerca di svelarne possibilità nascoste. Le forme sono primarie, espressione degli elementi con cui lavora. Forti e naturali, universali e senza tempo, ricche di valenze simboliche. Per preparare la mostra padovana, intitolata “Sassi” e curata da Mirella Cisotto Nalon, l’artista ha studiato a lungo l’Oratorio di San Rocco, nato come luogo sacro, con i suoi affreschi cinquecenteschi che alternano scene paesaggistiche, interni domestici, architetture: “la Natura è presente - dice l’artista - così come è forte la sensazione di entrare in un mondo ‘ricreato’, una dimensione suggerita, evocata, in cui il mio lavoro cerca un’armonia, una corrispondenza sensoriale”. Nel percorso espositivo il “Sasso” gioiello è protagonista: lo spazio ospita una narrazione che parte dal totem oro posto all’ingresso come sedimentazione di forme luminose, segno di luce, emblema del sole, metafora dell’anima; si procede quindi con un lapidario in cui sono raccolte le molteplici forme dei sassi, quindi le vetrine in cui sono catalogate forme pure e forme complesse, per giungere infine alle opere poste di fronte all’antico altare dell’oratorio, momento conclusivo, offerta ieratica. “Pur proponendo un percorso - dice ancora l’artista - non intendo, tuttavia, veicolare un messaggio: piuttosto vorrei condurre lo spettatore a focalizzare il proprio sguardo sul mio lavoro nella sua interezza: uno sguardo che progressivamente diventi interiorizzato, in grado di generare una lettura personale”.
Scrive Marco Meneguzzo in catalogo, dando voce all’incantevole stupore provocato dalle opere esposte: “Si tratta di sassi o di qualcos’altro? Il primo inganno spinge all’attenzione e al dubbio, e il sasso così si trasforma in qualcos’altro, in un organismo vivente, ricoperto di spore, o in un misterioso attrattore che sfida la forza di gravità (grazie alla magnetizzazione della superficie...) e costruisce equilibri impossibili, degni di un mondo ulteriore. E in effetti queste sue ‘creature’ (come si cresce in fretta nella scala ascendente del mondo! Da minerali ad animali, in uno sguardo...) assomigliano a quei microrganismi capaci di vivere nello spazio o di resistere inerti per millenni, in attesa di potersi risvegliare, parlano di un mondo primordiale che non è solo il ‘nostro’ mondo primordiale, ma è il primordio dell’universo, la base di ogni futuro di vita possibile”.
“Depositarie di una forte fisicità, attraenti per il tatto - scrive Mirella Cisotto Nalon in catalogo - le opere dell’artista sono delle realtà nate dal pensiero della realtà, sono ‘vite’ suscitate dalla vita. Non per caso, molte di esse risultano concretamente indossabili, sia nel momento in cui assumono in toto l’identità del gioiello, sia quando di questa tipologia d’oggetto eccedono le proporzioni consuete”.
Il catalogo pubblicato in occasione della mostra contiene, oltre ai saggi citati, una illuminante conversazione di Giorgio Vigna con Paola Stroppiana. La mostra, aperta da martedì a domenica ad ingresso gratuito (orario 9:30-12:30 e 15:30-19:00) è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e con la collaborazione di Studio la Città, galleria di Verona.
Giorgio Vigna
Nasce a Verona nel 1955 e si forma artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano.
Nel 2003 crea l’installazione site specific La Radura per Nancy Olnick e Giorgio Spanu che ha dato inizio all’Olnick Spanu Art Program.
Nel 2013 il Museo di Castelvecchio a Verona ha ospitato la mostra personale Stati Naturali, per la quale Giorgio Vigna ha creato per la fontana di Carlo Scarpa l’installazione permanente in vetro Acquaria donata al città di Verona nel 2021.
Nel 2017 per le Gallerie dell’Accademia a Venezia ha creato l’opera Fuochi di Rugiada, realizzata dalla Vetreria VENINI.
Dal 2018 è stato chiamato a far parte del Comitato Scientifico de Le Stanze del Vetro, un progetto della Fondazione Giorgio Cini con il supporto di Pentagram Stiftung. Nel 2022 ha donato alla Fondazione Giorgio Cini onlus il suo archivio trentennale di disegni e bozzetti legati alla sua esperienza con la materia del vetro.
Nel 2021, in occasione del centenario della nascita di Licisco Magagnato, il Museo di Castelvecchio ha ospitato la mostra Lapilli nella Galleria delle Sculture.
Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e musei in Argentina, Austria, Cina, Corea, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Stati Uniti, Svizzera.
Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private tra le quali: Mad, Museum of Arts & Design, New York, USA; The State Hermitage Museum, S. Pietroburgo, Russia; Honolulu Museum of Art, Honolulu, Hawaii; Gallerie dell’Accademia, Venezia, Italia; Museo di Castelvecchio, Verona, Italia; Museo del Vetro, Murano, Venezia, Italia; Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum, New York, USA; IMA, Indianapolis Museum of Art, Indianapolis, Indiana, USA; Ilias Lalaounis Jewelry Museum, Atene, Grecia; Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze, Italia;Miaao, Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, Torino, Italia; Olnick Spanu Art Program, Garrison, New York, USA; Olnick Spanu Collection, New York, USA; Diane Venet Collection, Parigi, Francia; Designmuseo, Helsinki, Finlandia; Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano, Italia; Collezione Permanente Fondazione Raffaele Cominelli, San Felice del Benaco BS, Italia; Collezione Bellini Pezzoli, Castello Sforzesco, Milano, Italia.