Comunicato stampa: mostra Ukranian Art in Italt - Human Rights - Padova - Kherson
Dal 2 al 23 marzo 2023 il Centro Culturale Altinate San Gaetano ospita la mostra Ukranian Art in Italy – Human Rights - Padova - Kherson, organizzata e promossa dalle associazioni Vitaukr e Let's Do It Ukraine e Let's Do It Italy in collaborazione con il Comune di Padova – Assessorato alla cultura e il patrocinio di Regione Veneto, Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana, Ambasciata d’Italia a Kiev e Istituto Italiano di Cultura a Kiev.
Ukranian Art in Italy – Human Rights | Padova - Kherson, a cura di Liudmila Vladova Olenovych, propone un percorso fra 127 opere di 47 artisti ucraini per sostenere la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea dell’Ucraina in questi tragici tempi di guerra nel Paese e sostenere gli artisti e i progetti umanitari lanciati dalle organizzazioni promotrici attraverso la vendita delle opere esposte.
La mostra racconta l’esperienza artistica prima e dopo l’inizio dei tragici eventi, costruisce il dialogo che si sviluppa fra Padova e la città di Kerson, unite dall’inizio del conflitto in un gemellaggio spirituale. "In modo particolare l’attenzione è concentrata sulle drammatiche vicende della città di Kerson - spiega il critico e storico d'arte Giorgio Grasso - città simbolo della resistenza durante l'occupazione russa. Questa esposizione accompagnerà il pubblico in un percorso estetico ed emozionale che, oltre a rendere visibile il profondo turbamento che ha mosso gli artisti a realizzare i propri lavori, li porterà a comprendere gli orrori della guerra e quanto l’arte possa essere espressione di impegno personale per l’indipendenza e la libertà".
"Accogliendo Ukranian Art in Italy – Human Rights | Padova - Kherson ribadiamo la nostra vicinanza alla comunità ucraina residente sul territorio. La mostra vuole supportare in maniera fattiva la comunità artistica del Paese - commenta Andrea Colasio, assessore alla cultura - dando spazio e voce alle difficoltà di espressione e comunicazione in questi tempi di guerra".
"Le caratteristiche di un popolo, di un Paese, il suo spirito, la sua anima trovano la massima espressione nella sua creatività e questa si realizza attraverso la sua produzione culturale. Conoscere la cultura di un popolo significa capire le sue aspirazioni più recondite, decifrarne i valori fondamentali e accoglierne le motivazioni più profonde basate sull’identità e l’eredità storica. Il popolo ucraino è sempre stato creativo, sia nella cultura popolare, nel suo folklore, che nella cultura secolare. Di fronte ad un triste anniversario, a un anno dall’inizio dei tragici eventi legati all’aggressione russa nel territorio ucraino - spiega Liudmila Vladova Olenovych, curatrice dell’esposizione - questa mostra ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico italiano la vera essenza della gente ucraina, che da un anno coraggiosamente difende la propria terra, i propri valori, i propri diritti, la propria libertà, combattendo incessantemente per dare un futuro ai propri figli. Il fine dell’esposizione è presentare e fare conoscere allo spettatore italiano la molteplicità creativa e esperienziale di una terra ricca di creatività, storia, coraggio e dignità. Un tentativo di fare parlare le Muse nella speranza che le armi si mettano a tacere".
Molte delle 127 opere presentate nell’esposizione al Centro Culturale Altinate sono state realizzate durante la guerra e per questo sono testimonianze dirette dei tragici eventi in corso. All’interno del percorso sarà presentata la capsule “L’Arte bloccata dalla guerra” composta da 6 opere che, nonostante siano state selezionate per la mostra, non hanno potuto attraversare il confine.
Ukranian Art in Italy – Human Rights | Padova Kherson, oltre ad opere di artisti come Mykola Krivenko, Matvey Vaisberg, Marian Luniv, Igor Prokofiev, ospiterà la scultura "Dedicato ai bambini", che il maestro Giampiero Cudin ha realizzato in ricordo delle giovanissime vittime ucraine della guerra in corso. "A volte le opere di un artista sono profondamente plasmate dagli eventi, non vincolate ad una narrazione storica, un lavoro che diviene iconico, frutto dei grandi sacrifici richiesti a un popolo in guerra della quale l'umanità, spesso, ha un breve ricordo - spiega il maestro Giampiero Cudin - È un lavoro che ritrae volti di bimbi, un'umanità dolente, avvilita, offesa, affranta, è quella che porta il proprio carico di dolore chiusa nella solitudine nelle case, o camminando in silenzio nelle strade senza una meta, con gli occhi che sembrano guardare ma non vedono nulla, e il cuore pesante di chi ha un macigno da portare sulle spalle. Un'umanità dal futuro incerto, che vorrebbe tanto riavere una quotidianità accettabile".
A corollario dell’esposizione al Centro Culturale Altinate San Gaetano, le associazioni promotrici hanno costruito il ciclo di Conferenze “Conoscere, Capire, Contribuire” dedicate alla Storia dell’Arte Ucraina presentata dalla dott.ssa Kseniia Konstantinenko Il 6 e 14 marzo dalle 18 alle 20 presso l’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano. Il primo incontro, che vedrà la partecipazione del prof. Niccolò Pianciola dell’Universitá di Padova verterà sul tema "Un anno di guerra russa all'Ucraina: origini e sviluppi”; il secondo vedrà la partecipazione della Federazione Italiana Diritti Umani in un confronto sul tema: “Human Rights durante l'occupazione”. Il 15 marzo, invece, presso l'Accademia Galileiana di scienze, lettere ed arti verrà proposto l’incontro su “Le note e le parole poetiche dell’Ucraina” alle ore 18:00.
Questa mostra fa parte del progetto Ukranian Art in Italy, nato spontaneamente nell’aprile 2022 che ad oggi vanta la collezione d'arte contemporanea Ucraina più grande d’Europa. "Crediamo che l'esposizione con le conferenze e tavole Rotonde nella città di Padova possa essere un evento di grande impatto culturale e sociale per i cittadini, che darà loro la possibilità di conoscere la verità, capire quanto siano importanti i valori per cui l’Ucraina sta combattendo - spiega Helen Yampolskaya, presidente dell’associazione Vitaukr - Alcuni degli artisti di Kherson, le cui opere sono esposte in mostra, si trovano in territori occupati, alcuni sono caduti nelle battaglie come il pittore Artem Azarov del 1995, del quale presentiamo 4 lavori. Crediamo che per gli artisti coinvolti la possibilità di essere visti e sentiti attraverso l’esposizione sia una sorta di terapia, una forma di riscatto che può tenerli in forza, con la mente lucida malgrado la realtà che trovano fuori dalla porta di casa. Per noi diventa una possibilità di raccontare la loro lotta, una lotta con gli strumenti artistici ovviamente, una possibilità di farli conoscere al mondo affinché le loro opere parlino per loro".