Chiune e Yukiko Sugihara
Chiune Sugihara nacque il primo gennaio del 1900 a Yaotsu, nella prefettura di Gifu.
Dopo gli studi liceali si iscrisse all’università di Waseda (Tokio), dove studiò letteratura inglese.
Deciso a intraprendere la carriera diplomatica, partecipò a un concorso e fu assunto dal Ministero degli Esteri. All’Istituto Linguistico di Herbin, in Manciuria, imparò il russo e il tedesco.
Giovane molto promettente, collaborò con l’Amministrazione Controllata con il ruolo di Vice Ministro degli Esteri. Con grande abilità negoziò - in termini favorevoli al Giappone - l’accordo con l’Unione Sovietica che portò all’acquisto da parte del Giappone della linea ferroviaria della Manciuria settentrionale.
Dopo essersi convertito alla religione ortodossa, nel 1934 si dimise dal suo incarico per protestare contro i maltrattamenti inflitti dai militari giapponesi alla popolazione cinese. Nel 1935 sposò Yukiko Kikuchi e nel 1936 ebbero il loro primo figlio, Hiroki.
Dopo una breve missione ad Helsinki, nel marzo del 1939 Sugihara fu inviato a Kaunas, allora capitale della Lituania. Qui il Giappone aveva deciso di aprire un Consolato, di cui Chiune Sugihara era il solo dipendente.
Il primo settembre 1939 l’esercito di Hitler invase la Polonia e molti ebrei si rifugiarono in Lituania. La situazione peggiorò notevolmente quando, il 15 giugno 1940, i sovietici occuparono la Lituania.
Le autorità sovietiche avevano dato ordine a tutte le ambasciate straniere di lasciare Kaunas, ma Chiune Sugihara chiese e ottenne una proroga di 20 giorni.
Per gli ebrei l’unica possibilità di fuga era verso est. In particolare, due colonie olandesi, le isole di Curaçao e Guyana nel Mar dei Caraibi, non richiedevano un visto di ingresso formale, ma un permesso che il console onorario olandese aveva già legittimato.
Per raggiungerle però, il console sovietico richiedeva anche un visto di transito dal Giappone. Chiune Sugihara chiese per tre volte l’autorizzazione al Ministero degli Esteri di Tokio e per tre volte gli fu negata.
Dopo essersi confrontato con la moglie, decisero insieme di disobbedire e di dare ascolto alla loro coscienza, pur sapendo che questa scelta avrebbe compromesso la carriera di lui e la vita stessa della famiglia. Per 29 giorni Chiune e Yukiko Sugihara firmarono e registrarono permessi di transito: 300 visti al giorno e, una volta chiuso il consolato per ordine delle autorità sovietiche, prima dal salone dell’Hotel Metropolis, poi dalla stazione ferroviaria e infine anche dal treno in partenza per Berlino, continuarono a emettere documenti e a consegnarli a migliaia di ebrei che ancora speravano di riuscire ad andarsene.
Mentre il treno partiva, Sugihara diede il timbro del consolato in mano a un profugo che fu in grado di usarlo per salvare ancora altre vite. Ben 6000 persone scamparono alla Shoah con questo sistema.
Sugihara fu assegnato ad altri incarichi diplomatici in Europa. Si trovava in Romania quando, sul finire della guerra, fu catturato dai sovietici e costretto a scontare diciotto mesi in un campo di prigionia.
Riuscì a tornare in patria solo nel 1946, ma già nel 1947 gli fu chiesto di dare le dimissioni dal Ministero degli Esteri.
Negli anni successivi fece vari lavori, anche umili, per mantenere la famiglia. Dal 1960 al 1975 visse e lavorò in Unione Sovietica dove, per non farsi riconoscere, usò il nome di Sempo Sugihara. Morì a Kamakura il 31 luglio 1986.
Nel 1984 il governo israeliano lo insignì del titolo di Giusto fra le Nazioni.
Nel 1986 gli fu conferito il premio Nagasaki per la pace. In Lituania, nella città di Kaunas, è stato eretto un monumento in memoria delle sue azioni.
Sua moglie Yukiko, che lo aiutò nella produzione dei visti, continuò fino alla morte, avvenuta a 94 anni l’8 ottobre 2008, a conservare e a diffondere il ricordo di suo marito: un eroe che disobbedì ai superiori pur di salvare degli esseri umani. Sugihara era solito ricordare: «Anche se ho disobbedito al mio governo, non ho potuto disobbedire al mio Dio».
Dei loro quattro figli, Chiaki vive in Giappone e Nobuki in Belgio; Haruki morì poco dopo la guerra nel 1946, mentre Hiroki, il primogenito, è scomparso nel 2001.
A partire dal 2011 a Chiune e Yukiko Sugihara è dedicato un albero nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.
Il governo lituano ha dichiarato il 2020 “l’anno di Chiune Sugihara”.