Anatole France
Pseudonimo di François-Anatole Thibault, il grande scrittore nacque a Parigi nel 1844.
Il padre possedeva una libreria antiquaria, specializzata in testi e documenti sulla Rivoluzione francese, che fu fondamentale per la sua formazione. Vi trascorreva, fin da giovanissimo, molte ore, immerso nella lettura e nella conversazione con gli studiosi che la frequentavano.
A diciannove anni iniziò la sua attività letteraria collaborando con alcune riviste. Conclusi gli studi classici, nel 1867 fu assunto dall’editore parigino Lemerre con l’incarico di valutare e proporre nuove opere per la pubblicazione. L’anno dopo uscì il suo primo saggio. Nel 1873 pubblicò una raccolta di poesie, Poèmes dorés, e tre anni dopo il dramma in versi Les noces corinthiènnes. In quello stesso anno, il 1876, fu assunto alla Biblioteca del Senato, raggiungendo così una posizione economica stabile. Cinque anni dopo riportò il suo primo grande successo con la pubblicazione del romanzo Le crime de Sylvestre Bonnard membre de l’Institut, premiato dall’Académie française, di cui diverrà membro nel 1896.
Dopo la crisi matrimoniale con Marie-Valérie Guérin de Sauville, che aveva sposato nel 1877 e da cui aveva avuto la figlia Susanne, nel 1888 iniziò una relazione con Arman de Caillavet, che ebbe un importante influsso sul suo orientamento politico. Da un progressismo di matrice illuministica, lo scrittore si orientò infatti verso posizioni socialiste. Innocentista al tempo del processo Dreyfus - l’ufficiale francese di origine ebraica condannato nel dicembre del 1894 per spionaggio e alto tradimento da una corte marziale antisemita e risultato poi innocente -, ne trasse l’aire per battersi in difesa dei diritti umani, civili e politici contro ogni forma di discriminazione.
Cominciò a interessarsi della questione armena quando, negli anni 1895 e 1896, il sultano Abdul Hammid II represse, massacrandoli, trecentomila armeni cristiani. Nel 1897 denunciò apertamente le condizioni del popolo armeno all’interno dell’impero ottomano. Intensificò la sua azione fondando nel 1901, assieme ad altri intellettuali, il giornale Pro-Armenia, dalle cui colonne denunciava il dispotismo e il nazionalismo turco, sostenendo la necessità della distensione internazionale. Parlò in favore dei popoli oppressi prendendo posizione contro l’alleanza della Francia con la Russia zarista, di cui criticò il dispotismo con parole severe. Intervenne in numerose conferenze a favore degli armeni nelle maggiori capitali europee, coinvolgendo esponenti del mondo intellettuale e politico di varie nazioni, tra cui Zola, Clemanceau, Sergi, Villari, Bryce, Jaures. Nel 1916 nella grande manifestazione organizzata alla Sorbona, “Hommage a l’Armenie”, Anatole France difese la sicurezza e l’indipendenza dell’Armenia richiamando gli alleati a occuparsi concretamente della questione.
La sua intensa attività di scrittore, coronata da grandi successi di critica e di pubblico, gli valse il conferimento, nel 1921, del Premio Nobel per la letteratura. Morì a Saint-Cyr-sur-Loire tre anni dopo, il 12 ottobre 1924 all’età di 80 anni.
La sua terra tombale è stata tumulata a Yerevan, nel Muro della Memoria, il 23 aprile 2000.
Nel 2011 Anatole France è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.