Comunicato stampa: dichiarazione del sindaco Sergio Giordani relative all’accoglienza dei migranti a Padova in queste settimane
“Ora che, come ho sempre detto assieme al Prefetto, le due palestre messe a disposizione, in emergenza, nel mese di agosto da Comune e Provincia sono state liberate in tempo utile per far trovare le strutture scolastiche perfette e pronte per il primo giorno di scuola, è il momento di fare alcune riflessioni.
Anzitutto, sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all'accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità avremmo un hub da oltre un mese.
Quelle persone, con buona pace degli slogan, andavano collocate in un modo o nell’altro, e ho scelto di non farmi imporre soluzioni ma di gestire il fenomeno per evitare problemi peggiori per la nostra comunità: ho fatto quello che deve fare un Sindaco, insomma.
In secondo luogo, sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni.
Voglio ringraziare tutti, aiutano a ricordare che parliamo di persone e non di oggetti e che innanzitutto dobbiamo far appello alla nostra umanità. Per finire, col prefetto Francesco Messina c’è stima e lealtà, non ho mai avuto dubbi che gli accordi tra noi sarebbero stati rispettati, tra uomini delle Istituzioni è l’unico modo di lavorare al meglio per la comunità.
Allo stesso tempo ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub, Padova non vuole maxi assembramenti. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio.
Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. Piuttosto, ora che gli sbarchi sembrano rallentare, a Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell'emergenza non ci deve più essere.
Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.
Sergio Giordani