Comunicato stampa: Legge Regionale Erp del Veneto al vaglio di legittimità costituzionale. Gli assessori alla casa di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo "In attesa della Corte Costituzionale ammetteremo con riserva"
La Legge Regionale del Veneto n. 39 del 3/11/2017 è in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci per capire se è anticostizionale: gli assessori con delega sulla casa Matteo Tosetto di Vicenza, Francesca Benciolini di Padova, Luisa Ceni di Verona e Mirella Zambello di Rovigo, hanno condiviso la preoccupazione che il lavoro svolto dai propri uffici in merito all'espletamento dei relativi Bandi Erp venga reso vano dal giudizio pendente sulla Legge Regionale stessa.
Il 18 maggio 2023 il Tribunale di Padova ha emesso una sentenza, inviata alla Regione del Veneto, il cui dispositivo recita: “Ritenuta la sussistenza dei presupposti della rilevanza e della non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 25 comma 2, lett. a) della L.R. Veneto 3.11.2017 n. 39 - nella parte in cui annovera, fra i requisiti di accesso al servizio di edilizia residenziale pubblica, quello della «residenza anagrafica nel Veneto da almeno cinque anni, anche non consecutivi e calcolati negli ultimi dieci anni» - per contrasto con l’art. 3 Cost., va sollevata questione di costituzionalità in via incidentale, al fine di ottenere dalla Corte Costituzionale, previo vaglio di ammissibilità e fondatezza della questione, la caducazione della predetta disposizione di legge.”
Tenuto conto che i Comuni d Vicenza, Padova, Verona e Rovigo, in piena emergenza abitativa, hanno proceduto a pubblicare i Bandi, sulla base della Legge Regionale n. 39, per predisporre le nuove graduatorie, le Amministrazioni non possono fare finta di nulla e sono obbligate ad intervenire su procedure già avviate, modificandole in modo da ammettere con riserva anche chi non rispondesse ai requisiti di residenza attualmente previsti dalla legge.
L’assessora all’Edilizia residenziale Francesca Benciolini sottolinea: “E’ una situazione delicata, che rischia di complicare non poco sia la compilazione delle graduatorie che l’assegnazione degli alloggi. Oltretutto la Corte Costituzionale si è già espressa in modo negativo sull’analoga legge della Regione Lombardia che prevede requisiti simili a quelli della legge veneta. Sorprende anche che la Regione fosse perfettamente a conoscenza della sentenza di rinvio alla Corte Costituzionale, visto che ha già provveduto per resistere in sede giudiziale, ma non ci ha fa minimamente informati della questione quando ci siamo incontrati un paio di settimane fa. Il ricorso che ha portato al rinvio alla Corte Costituzionale è stato presentato da tre cittadini stranieri, che hanno ritenuto di essere discriminati da questa norma, affiancati e sostenuti nel loro causa davanti al Tribunale Civile di Padova dalle Associazioni ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Razzismo Stop e Sunia. Il nostro bando è già stato pubblicato e la scadenza per presentare le domande sarebbe scaduta il 2 novembre. A questo punto per non rischiare di vanificare tutto il lavoro fatto fino ad oggi creando anche dei ritardi e dei disagi ai potenziali assegnatari abbiamo deciso di procedere con un’integrazione al bando che prevede l’ammissione con richiesta anche delle persone che non possiedono in requisito di 5 anni di residenza nel Veneto negli ultimi 10 anni. Ovviamente proroghiamo la scadenza dei termini di 30 giorni per dare possibilità a tutti di presentare la documentazione. Il prolungamento dei termini scatta da domani, con il perfezionamento dell’atto amministrativo di proroga e quindi la nuova scadenza è giovedì 16 novembre. La nuova graduatoria troverà applicazione nell’autunno del prossimo anno, per cui confidiamo che nel frattempo la Corte Costituzionale si sia espressa nel merito, permettendoci di concludere in modo definitivo la procedura”.