Comunicato stampa: partita la staffetta “Io corro per Giulio” a sostegno della richiesta della famiglia Regeni di ottenere giustizia per Giulio
L'Associazione 1514 Oltre il Muro ha organizzato per i giorni 2 e 3 marzo una staffetta podistica che unirà Padova a Fiumicello Villa Vicentina in Friuli paese dove risiedono i genitori di Giulio Regeni. Un tragitto di 150 km che si snoderà lungo la riviera del Brenta, la zona del Piave e del Livenza raggiungendo il comune friulano. L'iniziativa si pone l'obiettivo di sensibilizzare sulla triste vicenda del nostro connazionale rapito, torturato e ucciso otto anni fa in Egitto, omicidio per il quale è in corso una estenuante battaglia legale condotta da Paola e Claudio Regeni e dall'avvocata Alessandra Ballerini. La risposta dei gruppi podistici coinvolti è stata immediata ed entusiasta: Limena Run, GPDS Albignasego, GP Maserà, Oll Scars e il gruppo sportivo dei Vigili del fuoco di Venezia si passeranno il testimone nelle sei tappe programmate.
L'evento ha riscosso notevole interesse e supporto di molte amministrazioni comunali a partire dal Comune di Padova sempre molto attento nel promuovere iniziative utili a supportare la causa Regeni. Alla partenza, alle ore 8:15 da Palazzo Moroni, hanno partecipato, oltre agli assessori Francesca Benciolini e Diego Bonavina, i rappresentanti dei comuni di Legnaro, Abano Terme, Albignasego, Ponte San Nicolò e Casalserugo. Hanno consegnato nelle mani di Rubens Noviello, l'organizzatore dell'evento, le lettere di intento nelle quali i comuni si impegnano a sviluppare nel corso dell'anno iniziative a supporto della famiglia Regeni.
"Noi runners muoviamo le gambe affinché la tanto attesa verità sulla morte di Giulio emerga al più presto e gli assassini siano assicurati alla giustizia. L'entusiasmo nostro e di chi ci supporta è palpabile e cercheremo di portarlo all'arrivo da Paola e Claudio" - sono queste le parole di Stefano Cecconi il presidente dell'associazione padovana che ha promosso l'iniziativa. L’assessora alla pace e alla cooperazione internazionale Francesca Benciolini sottolinea: “Garantire giustizia a Giulio Regeni, non è solo un atto dovuto a lui e alla sua famiglia, ma l’affermazione di un principio che riguarda tutti, in qualsiasi parte del mondo. I regimi non democratici non sopportano la libertà di pensiero e di parola e questo deve riguardare sempre anche tutti noi”.