Duro Ivkovic
Biografia
Đuro Ivković nacque nel 1934 a Drežanj, nel comune di Nevesinje, in Bosnia Erzegovina, e in quel distretto, fin da giovane, svolse la professione di poliziotto.
Di etnia serba, durante la guerra bosniaca, tra giugno e luglio 1992, organizzò la fuga di diversi civili musulmani che erano stati espulsi dai loro paesi ed erano rinchiusi nelle stazioni di polizia di Nevesinje e nei campi di concentramento circostanti in Erzegovina orientale. Nel luglio di quello stesso anno, Ivković strappò a morte sicura tre ragazzini della famiglia Ćatić, Džemal di 12 anni, Irfan di 11 e Dženis di 8, che erano trattenuti nella stazione di polizia di Nevesinje, facendoli scappare dalle cantine e aiutandoli a raggiungere la salvezza in territorio libero. Sempre dallo stesso luogo fece evadere e mise in salvo la signora Nura Mičijević e i suoi due piccoli, di 6 mesi e 3 anni. Nella medesima occasione ha salvato anche due signore anziane. Purtroppo, Svetlana Broz non è riuscita a scoprire la loro identità.
Malgrado avesse numerosi figli e nipoti da sfamare, Ivković sostentava segretamente alcuni poveri orfani detenuti nelle carceri di Nevesinje. Andato in pensione al termine della guerra, morì per le conseguenze di un attacco cardiaco il 17 maggio 2008.
Il profondo senso di umanità mostrato nei riguardi dei perseguitati e l’indifferenza ai rischi cui si esponeva per salvarli, fanno di Đuro Ivković un modello di riferimento per quanti credono nei valori della riconciliazione e della convivenza pacifica tra i popoli che da secoli abitano la Bosnia Erzegovina.
Nel 2009 a lui e alla sua famiglia è stato conferito il premio “Duško Kondor” al Coraggio Civile, promosso da GARIWO Sarajevo. Nello stesso anno è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.