Angelo Roncalli - Papa Giovanni XXIII
Angelo Roncalli nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881, da Giovanni Battista e Marianna Mazzola.
Ordinato sacerdote nel 1904 nella chiesa di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo, nel 1925 fu nominato visitatore apostolico in Bulgaria da Papa Pio XI, che gli affidò la sede titolare di Aeropoli, antica diocesi della Palestina.
Il suo ministero in Bulgaria, che doveva durare solo qualche mese, proseguì per dieci anni e così mons. Roncalli ebbe occasione di inserirsi più profondamente nella vita del popolo bulgaro.
Nel 1934 fu nominato arcivescovo titolare di Mesembria, antica città della Bulgaria, con l’incarico di delegato apostolico in Turchia e in Grecia e di amministratore apostolico del Vicariato apostolico di Istanbul.
Questo periodo della vita di Roncalli coincise con la seconda guerra mondiale e la tragedia del popolo ebraico.
Mons. Roncalli operò attivamente per proteggere gli ebrei in fuga dagli stati europei occupati dai nazisti. Aveva uno stretto rapporto con l’ambasciatore di Germania a Istanbul, il cattolico Franz von Papen, già cancelliere del Reich, e lo pregò di adoperarsi in favore degli ebrei.
Durante la guerra, una nave piena di bambini ebrei tedeschi, miracolosamente sfuggita ad ogni controllo, giunse al porto di Istanbul. Secondo le regole della neutralità, la Turchia avrebbe dovuto rimandare quei bambini in Germania, dove sarebbero stati avviati ai campi di sterminio.
Mons. Roncalli si adoperò per la loro salvezza e alla fine - grazie anche alla sua amicizia con von Papen – riuscì nell’intento e i bambini si salvarono.
Nel 1944 i nazisti, con la complicità delle Croci frecciate, presero il controllo dell’Ungheria e diedero il via allo sterminio sistematico della popolazione ebraica. Monsignor Roncalli, informato dal diplomatico svedese Raoul Wallenberg che migliaia di ebrei erano riusciti a varcare il confine dell’Ungheria e a rifugiarsi in Bulgaria, scrisse una lettera a re Boris, pregandolo di non cedere all’ultimatum di Hitler, che aveva ordinato di rispedire indietro i profughi.
I vagoni con gli ebrei si trovavano già al confine, ma il re annullò l’ordine di deportazione.
Una ricerca portata avanti dalla Fondazione Wallenberg e dal Comitato Roncalli, con la partecipazione di alcuni storici, ha messo in luce che Angelo Roncalli, approfittando delle prerogative diplomatiche di nunzio apostolico, provvide a inviare agli ebrei ungheresi falsi certificati di battesimo e di immigrazione per la Palestina, dove infine riuscirono a giungere.
Il suo intervento si estese a favore degli ebrei di Slovacchia e Bulgaria e si moltiplicò per molte altre vittime del nazismo.
Alla morte di Pio XII, Angelo Roncalli fu eletto Papa il 28 ottobre 1958 e assunse il nome di Giovanni XXIII.
Morì il 3 giugno 1963.
La International Raoul Wallenberg Foundation, dal febbraio 2011, ha chiesto formalmente a Yad Vashem di inserire il nome di Angelo Giuseppe Roncalli nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni.
Dal 2013 fa parte del Giardino dei Giusti del Mondo di Padova e nel 2014 è stato inserito anche nel Giardino di Milano.