Elio Gallina
Biografia
Elio Gallina nacque a Treviso il 22 febbraio 1913.
Notaio nella città di Treviso e Follina, sfruttò la sua professione per aiutare i perseguitati dal fascismo e dal nazismo.
In particolare, ospitò nella sua casa di Treviso la famiglia dell’avvocato Carlo Ottolenghi, composta dalla moglie Annamaria Levi Morenos e dal piccolo Alberto, di soli tre anni. Riuscì a procurare loro documenti falsi intestati ai signori “Vianello” e ne organizzò la fuga in Svizzera.
Nel frattempo, si adoperò anche per cercare di salvare la famiglia del rabbino di Venezia, Adolfo Ottolenghi, il quale, rifiutatosi di abbandonare la sua gente, scelse di rimanere nella casa di riposo della città dove si era rifugiato nel dicembre del ’43.
La notte del 17 agosto 1944 fu arrestato e deportato. Sua moglie, Regina Ottolenghi Tedeschi, fu invece ospitata dal gennaio 1944 e fino al bombardamento di Treviso, il giorno 7 aprile, nella casa del notaio Gallina, che le procurò un documento falso intestato alla signora “Pennella” e la aiutò a raggiungere una sorella in Piemonte.
Elio Gallina andava regolarmente a Trieste per reperire le schede e il materiale necessario per i documenti falsi, accompagnava personalmente le persone perseguitate (ebrei, albanesi, sfollati) all’Ufficio Anagrafe del comune di Treviso e, con la collaborazione del sindaco, faceva giungere agli interessati i nuovi documenti con i quali riuscivano a raggiungere la Svizzera. Fino a quando non riusciva a ottenere i visti e i documenti falsi per l’espatrio, ospitava gli ebrei nella soffitta di casa sua.
Nel 2007 Elio Gallina, all’età di 94 anni, ha ricevuto da Yad Vashem il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni e l’anno successivo, alla memoria, la Medaglia d’Oro al Merito Civile dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano con la seguente motivazione: «Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, in atto le persecuzioni razziali, con eroico coraggio ed encomiabile abnegazione, nascondeva nella propria dimora i familiari del Rabbino capo della Comunità ebraica veneziana, aiutandoli successivamente ad espatriare nella vicina Svizzera. Consentiva, con la formazione di documenti falsi, che numerosi cittadini ebrei e perseguitati politici si rifugiassero all'estero. Mirabile esempio di virtù civili e di rigore morale fondato sui più alti sentimenti di solidarietà e fratellanza umana. 1943-1945 / Venezia – Treviso».
Elio Gallina era morto a Treviso pochi giorni prima, il 6 gennaio 2008.
Nel 2010 è stato inserito nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.