Comunicato stampa: "Da giovani promesse...": i premi letterari Calvino e Campiello protagonisti della narrativa degli esordienti
Gran finale, venerdì 1 giugno dalle 17.30, tra le colonne del Cortile Antico del Bo, per la settima edizione della rassegna che valorizza, promuove e diffonde la letteratura e la narrativa giovane o esordiente italiana e internazionale.
Dopo venti appuntamenti dedicati ai libri, alla loro lettura e alla discussione con gli autori, “Da giovani promesse...” dedica l’ultima serata a due importanti premi letterari nazionali: il Premio Campiello Opera Prima, che riconosce il valore di un’opera prima edita, e il Premio Calvino che, da oltre trent’anni, dà valore ai manoscritti e presenta ai lettori le migliori opere inedite con l’auspicio di una vicina pubblicazione.
Anche quest’anno la serata è introdotta dai rappresentanti istituzionali dei due premi: Luxardo Franchi, Presidente del Comitato di gestione del Premio Campiello, e Mario Marchetti, Presidente del Premio Calvino. Con loro, Emanuela Canepa, padovana vincitrice della scorsa edizione del Calvino con il romanzo “L’animale femmina” da poco pubblicato da Einaudi, già ospite di “Da giovani promesse...” nel corso della scorsa edizione.
Ma i veri protagonisti della serata sono i neoeletti vincitori dei prestigiosi premi.
Nominato a pochi giorni dalla sua presenza al festival padovano, Valerio Valentini si è aggiudicato la XV edizione del Premio Campiello Opera Prima con il romanzo “Gli 80 di Camporammaglia” (Laterza), «un romanzo corale, un intrico di storie dense di coraggio e afflizione, un racconto che con impeto realista testimonia di un modo di stare al mondo che sembra già appartenere a un’epoca superata».
Al romanzo inedito “L’inverno di Giona” di Filippo Tapparelli, il 22 maggio scorso è stato consegnato il Premio Calvino per la sua «grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento».
Con altrettanto orgoglio cittadino, al padovano Giulio Nardo è andata la menzione Treccani del Premio Calvino per “Sinfonia delle nuvole” «per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che piegandosi allo svolgersi del racconto, lontana dalla tentazione di virtuosismi ma allo stesso tempo mai placida, rimane creativa e imprevedibile, capace, attraverso un’accorta differenziazione dei registri lessicali, di portare il lettore dentro il romanzo accompagnandone la lettura in un equilibrio dinamico fra trama e parola».
La rassegna “Da giovani promesse...”
Giunta alla settima edizione, dal 16 maggio al 1 giugno, “Da giovani promesse...” torna a parlare di scritture. Nata nel 2018, il suo titolo “Da giovani promesse…” parafrasa l’affermazione del critico Alberto Arbasino che descrive l’evoluzione della carriera di uno scrittore che, nato come giovane promessa, spesso attraversa la fase del “solito stronzo” per poi diventare un venerato maestro.
Presentazioni letterarie, incontri di approfondimento, workshop e gruppi di lettura, senza dimenticare gli appuntamenti rivolti alle scuole: il festival nasce con l’intenzione di coinvolgere un pubblico eterogeneo e rendere protagonisti i giovani e i loro talenti.
I moderatori sono giovani professionisti dell’editoria, critici o scrittori a loro volta, e studiosi dell’Università, che portano il proprio contributo in un confronto “alla pari” con gli autori, coinvolgendo il pubblico in un dibattito sulle forme del racconto e sulla giovane narrativa italiana e internazionale.