Comunicato stampa: "Le vetrine dell'arte" esposizione di Bernard Aubertin
Prosegue, dopo la personale di Giampietro "Gianni" Cudin, l'iniziativa "Le vetrine dell'arte", promossa dall'Assessorato alla cultura, con Carlo Silvestrin, anima della Galleria Cd Studio d’arte di Padova, in veste di curatore delle esposizioni.
Grazie a questa iniziativa le vetrine della centralissima Sala Samonà che affacciano su via Roma, diventano uno spazio dove esporre artisti italiani e internazionali, rendendo fruibili al maggior numero possibile di persone le loro opere. La nuova esposizione è dedicata a Bernard Aubertin, uno dei protagonisti del Novecento europeo, scomparso nel 2015; sarà inaugurata giovedì 31 gennaio, alle ore 11:00 e rimarrà aperta fino al 3 marzo 2019.
La mostra presenta una serie di opere realizzate dal Maestro francese la cui particolarissima tecnica prevedeva la preparazione del supporto con l'applicazione di un disegno realizzato con fiammiferi di varie dimensioni; i fiammiferi venivano poi accesi ed immediatamente spenti con un getto d'acqua così da creare un effetto pittorico che imprimeva la sua grafia sulla tela/tavola utilizzate. La presenza o meno di spettatori attorno all'Artista durante la sua creazione modificava i flussi d'aria contribuendo in maniera significativa al risultato finale. La stessa tecnica viene utilizzata per “bruciare” vari oggetti: libri, strumenti musicali, automobili. Famosa la sua partecipazione alla Biennale d'arte contemporanea di Venezia dove espose delle opere realizzate bruciando pacchi di jeans arrotolati; a Padova nel 2012 propose una grande installazione composta da libri, violini, scatole di sigari e tappeti orientali bruciati come gesto di denuncia verso i tagli dei finanziamenti alla cultura e contro lo sfruttamento di bambini e donne per la realizzazione di tappeti e sigari pregiati che vengono venduti a caro prezzo in tutto il mondo.
Bernard Aubertin è nato nel 1934 a Fontenay-aux-Roses, in Francia. Compiuti gli studi presso la Scuola statale di decorazione, da autodidatta si avvicina al cubismo ed al futurismo; folgorante è l'incontro con Yves Klein nel 1957. Nel 1961 partecipa al gruppo Zéro di Dússeldorf insieme a Mack, Piene, Uecker e nel 1957/58 al gruppo Nul di Amsterdam. Entra in contatto anche con Piero Manzoni e Lucio Fontana. Parallelamente ai monocromi nel 1961 realizza i suoi primi tableaux feu (quadri fuoco) e, nel 1962, i primi libri bruciati che riprenderà con Livres brulés et à bruler (libri bruciati e da bruciare) aggiungendo fiammiferi esplosivi, micce, bastoncini di fulminato, sacchetti di polvere fumogena, ceri, fiammiiferi candidi ecc. all'interno di ogni pagina del libro e invitando lo spettatore a bruciare il libro. La sua è una curiosità legata al lavoro del fuoco ed al riflesso della fiamma.
Ha detto della sua opera: "Ci sono due colori nella mia opera, quello del fuoco, della caramellizzazione, della cremazione del nero o quello rosso della pittura dei monocromi". E' questa una caratteristica di tutti i suoi lavori: dai tableaux clous (quadri chiodi) che essendo ricoperti di vernice, rappresentano perfettamente le fiamme, ai tableaux fils de fer (quadri fil di ferro), ai dessin de feu (disegni di fuoco) o ancora i parcours d'allumettes (percorsi di fiammiferi), fino ad arrivare alle performances dei pianoforti dati alle fiamme che risalgono al 1988 e alle automobili bruciate degli anni Novanta.
La sua attività artistica si è svolta principalmente a Parigi, poi a Brest ed è stata costellata da frequenti soggiorni italiani tra gli anni '70 e gli anni '90.