La difficile situazione a Beira durante il Covid-19
Estratto dai racconti raccolti attraverso il Progetto "#Padovamondo Raccontare #Cooperazione".
"La racconta Zacarias Jose Ferro, responsabile del servizio di assistenza sociale di Asem Mozambico, ad Asem Italia Onlus, impegnata da tempo ad aiutare bambini e giovani in estrema povertà a ritrovare una vita dignitosa.
«A Beira è difficile trovare le mascherine: il governo ne ha distribuite poche e non nelle periferie. La chiusura delle attività imposta alle 17:00, con maniere a volte brutali dalla polizia, pesa in particolare su chi vive di economia informale nei mercati e di piccoli lavoretti. Aumenta così la povertà mentre non arrivano gli aiuti statali e il 70% delle società private ha dichiarato bancarotta, licenziando tutti.
I bambini vengono mandati dai genitori nei mercati informali a vendere qualcosa per sostenere la famiglia, mentre dovrebbero rimanere a casa a studiare con fotocopie di libri o brochure, segnalate dalle scuole, che però non tutti possono acquistare perché troppo care.
Nella zona di Vilankulo, dove si viveva di turismo, tutte le strutture hanno chiuso. Per chi vive d'agricoltura non va meglio: le famiglie non hanno raccolto nulla a causa della siccità.
I bambini trascorrono molto tempo sulle spiagge e aiutano i pescatori a tirare a riva le reti, per avere un po' di pesce da portare in famiglia, altri stanno al mercato o per strada.
C’è chi neppure può permettersi di acquistare materiale igienico come il sapone, un secchio dove mettere l'acqua per lavarsi le mani, oppure l’acqua stessa», conclude l'operatore".