Comunicato stampa: firmato in Prefettura il protocollo con le misure di intervento per la riduzione del disagio abitativo
Martedì 14 dicembre, in Prefettura, alla presenza del prefetto Raffaele Grassi, è stato firmato il Protocollo d’intesa promosso dal Comune di Padova, Ordine degli avvocati, Ater, Sunia, Unione inquilini, Sicet Padova e Rovigo, Federproprietà, Uppi, Asspi e Confedilizia, contenente misure di intervento per la riduzione del disagio abitativo.
Oltre ai rappresentanti dei sindacati e delle associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini del territorio provinciale di Padova, erano presenti il sindaco Sergio Giordani e l’assessora ai servizi sociali Marta Nalin e il presidente di Ater Tiberio Businaro.
Il protocollo, che ha visto la partecipazione anche della Regione Veneto e del Tribunale di Padova, è nato da un confronto promosso dal Comune di Padova per rispondere concretamente all’emergenza abitativa dovuta allo sblocco degli sfratti, e si pone tre obiettivi:
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la prevenzione dello sfratto e del pignoramento della prima casa di abitazione attraverso misure atte a intervenire tempestivamente sulle morosità;
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evitare l’esecuzione dello sfratto nel caso di procedura già avviata intervenendo sulla morosità al fine di dare continuità al rapporto locativo;
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nel caso di procedura di sfratto avviata qualora non sia possibile evitare l’esecuzione concordare modalità e tempi del rilascio al fine di consentire la progettazione di una soluzione abitativa alternativa;
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favorire nuove locazioni attraverso contributi erogati per sostenere il pagamento dei canoni e delle spese nei primi mesi di avvio del contratto.
Per poter mettere in atto le misure previste, il Comune di Padova ha messo a disposizione un fondo di € 1.100.000, che è oggetto del protocollo stesso dal momento che in esso vengono definiti i requisiti per poter accedere ai contributi nei diversi casi su cui il protocollo interviene (descritti dettagliatamente nel protocollo in allegato). Grazie a questo strumento tutte le parti coinvolte formalizzano in sostanza modalità di collaborazione, ognuno nell'ambito delle proprie funzioni e prerogative, per ridurre il disagio abitativo e promuovere il diritto all’abitare, trovando un punto di incontro ed equilibrio tra tutte le esigenze.
Il prefetto Raffaele Grassi dichiara: "Ho creduto fortemente nella necessità di riunire intorno ad un tavolo i sindacati e le associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini, unitamente all’Ordine degli avvocati e all'Ater, con l’intento di prevenire il possibile insorgere di tensioni sociali dovute alla ripresa degli sfratti. Il lavoro svolto in Prefettura ha consentito di operare una mediazione tra le diverse posizioni in gioco e fissare dei punti di equilibrio che tutelino, nel rispetto delle norme, le parti più fragili del rapporto di locazione. È stato in tal modo elaborato un protocollo d’intesa molto ambizioso per la firma del quale esprimo viva soddisfazione, con l’auspicio che lo stesso possa rappresentare il punto di partenza per un’efficacia attività di tutela dei cittadini più fragili".
Il sindaco Sergio Giordani afferma: "Come non mi stanco mai di ripetere, dialogo e collaborazione permettono di affrontare anche le problematiche più delicate, e l’emergenza abitativa, che non è certo una esclusiva della nostra città, è una di queste. Grazie a questo protocollo abbiamo definito i percorsi, condivisi da tutte le parti coinvolte, per risolvere e ancor meglio prevenire, le emergenze abitative dovute a morosità involontaria. Ringrazio il Prefetto che ha attivato e coordinato il tavolo di lavoro, grazie al quale oggi firmiamo questo protocollo che ha caratteristiche tali da renderlo un esempio positivo a livello nazionale, ma anche Ministero, Cariparo e Regione Veneto grazie al cui contributo abbiamo potuto mettere a disposizione una cifra significativa per poter agire concretamente, nelle situazioni di necessità che si potranno presentare. Un grazie anche alle associazioni degli inquilini e a quelle dei piccoli proprietari che hanno saputo e voluto trovare quell’equilibrio tra le legittime necessità delle parti e che ci hanno permesso di avere oggi questo protocollo, che più che un punto di arrivo, io intendo come un punto di partenza per evitare il possibile insorgere di tensioni sociali in campo abitativo e prevenire situazioni drammatiche a tante famiglie".
L’assessora alle politiche sociali Marta Nalin aggiunge: "Il diritto all’abitare sta attraversando una situazione problematica, senza alcun dubbio peggiorata dal Covid. Il blocco degli sfratti ha consentito di far respirare molte persone, ma è stato da subito evidente come, nel momento dello sblocco, si sarebbe aperta una crisi capace di generare molte tensioni. Alle persone in difficoltà economica e sociale che rischiano lo sfratto si deve aggiungere il mancato sostegno ai piccoli proprietari che si sono trovati in difficoltà. Tutto questo ci ha da subito spinti a ragionare su quali potevano essere le misure da mettere in campo e siamo partiti con la convocazione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, su sollecitazione delle associazioni e dei sindacati che ringrazio, e siamo molto contenti la Prefettura abbia immediatamente colto quest’esigenza e si sia messa a disposizione come soggetto neutrale per seguire e coordinare i lavori del tavolo fino alla stesura del protocollo. Il protocollo si pone l’obiettivo di lavorare in tre direzioni: innanzitutto la prevenzione dello sfratto, ovvero evitarlo garantendo flusso di informazioni tale da consentire ai servizi sociali di poter intervenire ad esempio sanando situazioni di morosità. Prima si conoscono le situazioni di difficoltà, prima si riesce ad intervenire. In secondo luogo trovare una mediazione quando la procedura è già avviata, e in ultimo, dove questo non è possibile, individuare soluzioni nuove come ad esempio sanare i debiti e provvedere a nuovi contratti di locazione. Il Comune di Padova ha messo a disposizione circa un milione di euro per rendere concrete le misure previste dal protocollo, in un fondo costituito da finanziamenti propri del Comune e trasferiti dal Ministero, dalla CaRi.Pa.Ro e dalla Regione Veneto. A definire come investirli, i soggetti presenti al tavolo, in sinergia e ben consapevoli delle risposte necessarie. Con la firma di oggi, che è solo l’inizio di un percorso che puntiamo a migliorare, un’altra volta dimostriamo come lavorando in collaborazione tra istituzioni e soggetti del territorio, riusciamo a mettere in campo soluzioni vere e concrete per le persone".
Il protocollo è disponibile nella sezione "Documenti" di questa pagina.