Comunicato stampa: presentazione del restauro dell'affresco di Jacopo da Montagnana realizzato grazie al contributo di Hermès
Hermès Italia avvia il Grand tour degli affreschi, progetto di restauro che vedrà coinvolte numerose città sul territorio nazionale, partendo da Padova “Urbs picta”, i cui capolavori sono stati nominati nel 2021 dall’Unesco Patrimonio mondiale.
Da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, Hermès Italia sceglie di sostenere l’arte dei mestieri e in particolare l’arte del restauro che, insieme all’arte dell’affresco, è nei secoli un’eccellenza italiana. Con la collaborazione di Fondaco Italia, società di comunicazione impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale, e dell’associazione culturale Spirito nuovo, il focus ha interessato i sottoportici di Palazzo Angeli, nella centrale piazza Prato della Valle.
Oggetto del restauro è l’affresco raffigurante L’Annunciazione della Vergine Maria con l’arcangelo Gabriele, dell’artista Jacopo da Montagnana (1443 -1499), tra i maggiori pittori dell’epoca. I lavori, affidati alle sapienti mani dei restauratori della ditta Lares, che opera in tutta la penisola, sono iniziati il 18 ottobre e hanno avuto termine il 30 dicembre con la restituzione alla città di Padova dell’affresco restaurato.
Dopo la prima tappa padovana, il Grand tour proseguirà a Napoli nel 2022 e a Roma nel 2023, seguito da altre città italiane in corso di definizione. Il progetto farà inoltre parte di un programma più ampio di “formazione alla bellezza” che coinvolgerà tutta la Maison.
A Padova, infatti, il team di Hermès Italia ha partecipato ad un laboratorio sperimentale curato dall’Accademia dell’affresco, volto a capire la complessità della tecnica pittorica e del restauro.
Partendo dalla visita alla Cappella degli Scrovegni per lo studio dell’opera di Giotto, i partecipanti al laboratorio hanno visitato l’Orto Botanico di Padova alla scoperta dei fiori tintori utilizzati ancora oggi in campo artistico e nella tintura dei tessuti. Nel cantiere hanno invece avuto l’opportunità di approfondire la tecnica utilizzata per realizzare un affresco ma anche per effettuare un restauro, fino ad eseguire le prime indagini diagnostiche sullo stato in cui versa l’opera e delineare le fasi dell’intervento.
Professionalità, capacità di agire in tempi rapidi prima che la base del muro si asciughi e visione artistica sono le caratteristiche necessarie per potersi applicare in questa tecnica complessa che richiede un apprendistato di almeno quattro anni.
Nell’ambito della sostenibilità e degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu, vi è la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Un tema attuale che comporta la revisione del rapporto pubblico-privato e la presa d’atto che l’arte sia un bene da difendere.
L’assessore Andrea Colasio sottolinea: "Ringrazio Hermès per questo intervento che recupera un’opera d’arte importante in un luogo, Prato della Valle, che fin dalla sua ideazione e realizzazione ha sempre visto imprese e singoli mecenati impegnarsi per l’arte e la cultura. Furono privati cittadini infatti a finanziare la realizzazione delle statue che cingono il Prato e sono oggi imprese e singoli padovani che sostengono economicamente il loro restauro. Ma c’è un altro elemento altrettanto importante. Questo restauro rafforza il senso di Padova come “Urbs picta” con solo in relazione agli affreschi trecenteschi realizzati in interni, ma anche a quelli dipinti sulle facciate esterne degli edifici della città. Fa piacere vedere come il mondo imprenditoriale sensibile e attento abbia compreso che l’arte è un elemento ispiratore insostituibile della propria azione e come tale vada curata e sostenuta".
"Con il Grand tour degli affreschi vogliamo stimolare la coscienza di essere parte di un’economia della bellezza - spiega Francesca di Carrobio, amministratore delegato di Hermès Italia e Grecia - Hermès Italia sente l’esigenza di un’azione che punti a creare una nuova responsabilità sociale attiva e concreta da parte dei cittadini, e quindi dell’azienda. Vogliamo essere attori protagonisti di azioni mirate e altamente formative, che educhino a un’apertura verso il mondo, al tramandarsi di manualità e competenze". Un’economia circolare, quindi, che contribuisce a dare stimoli nuovi alla città, coinvolgendo numerose realtà: dai restauratori dell’Accademia dell’affresco ai responsabili dell’Orto botanico, fino alle guide coinvolte nelle visite della città.
"Abbiamo scelto l’affresco perché è molto vicino al tema dell’illustrazione, tanto caro a Hermès - conclude Francesca di Carrobio - I nostri carré in seta raccontano una storia e rappresentano la loro epoca, proprio come gli affreschi".
Dalla sua nascita nel 1837 Hermès intende lasciare un’impronta positiva sul pianeta e condividere i propri successi con le comunità e i nei luoghi in cui opera, come artigiano di uno sviluppo sostenibile.