Comunicato stampa: Padova per l’Ucraina. Il Comune riattiva il centralino Chiamaci pure e si mette a disposizione con diverse azioni
Il Comune di Padova si è messo a disposizione della Regione del Veneto e della Prefettura per l’emergenza Ucraina e ha messo in campo diverse azioni per sostenere concretamente le persone in arrivo e per dare chiare indicazioni ai cittadini e le cittadine padovane che intendono dare disponibilità.
È stata realizzata una scheda che contiene sinteticamente le informazioni principali sia per chi necessita di aiuto sia per chi intende mettersi a disposizione, dove vengono riportate anche le indicazioni dell’Ulss 6, della Prefettura e della Questura e di altri enti del territorio che sono in prima linea per capire come affrontare al meglio questa inedita situazione.
Innanzitutto da mercoledì 15 marzo sarà attivo il centralino Chiamaci pure allo 049 2323009 da lunedì a sabato, dalle ore 9:00 alle 13:00, o via email all’indirizzo chiamacipure@comune.padova.it.
In questo modo tutte le persone che cercano informazioni potranno essere reindirizzate ai giusti contatti e supportate.
Inoltre, il Comune di Padova già dispone di uno sportello Rar, per richiedenti asilo e rifugiati, in vicolo Ponte Molino, 7.
Lo sportello sarà a disposizione di chi proviene dall’Ucraina e sarà aperto il lunedì, dalle ore 15:00 alle 18:00, e il giovedì, dalle 9:00 alle 12:00.
Ci si potrà rivolgere allo sportello per informazioni, supporto sulle procedure per i documenti e le pratiche amministrative, supporto legale e ascolto, in costante contatto con la Questura.
Chi arriva dall’Ucraina in questi giorni e non ha un posto dove stare si deve rivolgere alla Prefettura di Padova, mentre si trova un modulo predisposto dalla Regione Veneto per raccogliere le disponibilità dei cittadini.
A questo si aggiungono la gratuità delle mense scolastiche, grazie all’azione dell’assessora Cristina Piva, e la raccolta delle disponibilità di realtà sportive a coinvolgere ragazzi e ragazze nelle loro attività che sta svolgendo l’assessore Diego Bonavina.
Il sindaco Sergio Giordani afferma: “Purtroppo la follia di questa guerra pare non finirà presto, temo ci accompagnerà per settimane e mesi. Per strada mi fermano cittadine, cittadini: sono angosciati, come lo siamo tutti. Angosciati per le sofferenze del popolo urcraino, angosciati per un quadro internazionale che pare impazzito, angosciati dalle ricadute economiche e anche angosciati che arrivi la guerra, perché diciamolo senza vergognarcene: le guerre fanno sempre paura e oggi tutti viviamo sentimenti molto difficili. Voglio dire loro che li capisco bene e che come per il Covid la ricetta non può che essere la più grande coesione della nostra città e della nostra comunità, insieme supereremo anche questa fase così difficile e piena di incertezze. Padova deve anche mostrare la sua umanità, deve farlo nel concreto e da subito. Ecco perché ci siamo messi a disposizione anche attivando servizi specifici, questo è un primo pacchetto di azioni e attività cui presto ne aggiungeremo altri.”
L’assessora al Sociale Marta Nalin dichiara: “La gestione di questa situazione è competenza di Prefettura e Regione Veneto ma i Comuni sono sempre il terminale principale per cittadini e cittadine quindi ci siamo messi a completa disposizione e in questo momento la necessità principale è quella di riuscire a dare alle persone le informazioni corrette. Sia per chi arriva dall’Ucraina che ha bisogno di documenti, screening sanitari, accoglienza sia per chi vuole mettersi a disposizione e aiutare concretamente. Le informazioni saranno in costante aggiornamento, ogni giorno ci sono riunioni e confronti per riuscire a gestire al meglio quanto accade in sinergia tra tutte le Istituzioni. Per questo abbiamo riattivato il centralino Chiamaci Pure: durante la pandemia è stato molto utile per molte persone, ed è un modo per riuscire a dare informazioni sempre aggiornate. L’accoglienza in questa fase è molto complicata: molte persone arrivano per raggiungere i parenti o i conoscenti, molte magari per fermarsi solo qualche giorno per poi andare altrove dalla famiglia, ma ci sono anche minori stranieri non accompagnati che necessitano della massima attenzione. La competenza sull’accoglienza è delle Prefetture, ma dal momento che molte famiglie stanno già accogliendo in casa chi arriva, come Comune stiamo valutando le modalità migliori per monitorare e stare vicino a queste famiglie così generose. Non sappiamo come evolverà questa guerra, sappiamo però che come in tutte le guerre le persone stanno fuggendo. Ogni giorno arrivano sul nostro territorio persone costrette a lasciare il proprio paese per diverse ragioni: noi siamo sempre in prima linea per accoglierle e ancora una volta dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione sempre più instabile. Anche in questo caso l’unico modo che abbiamo è una grande coesione tra istituzioni e con tutta la città.”
Padova per l’Ucraina è supportata dall’agenzia World Appeal, che ha donato al Comune di Padova il logo dell’iniziativa. “Da tempo stavamo cercando un modo per poter essere vicini al popolo ucraino che sta soffrendo per questa aggressione - ha dichiarato Enrico Candeloro, titolare dell’agenzia – Il nostro mestiere è comunicare e speriamo che questo logo sia un veicolo efficace per divulgare questa iniziativa. Soprattutto, confidiamo nella comunicazione e nella cooperazione tra gli Stati affinché la guerra cessi il prima possibile”.