Comunicato stampa: Admo dona 150 panettoni all'Asilo notturno come segno di vicinanza a chi ha meno in queste feste di Natale
Da sempre l’appello di Admo, l’associazione donatori di midollo osseo è Donate.
Donare il midollo osseo è vita e speranza per chi ha il trapianto di midollo come unica speranza di vita. E purtroppo casi come quello di Siniša Mihajlović o Gianluca Vialli portano in luce questa battaglia che tante persone combattono ogni giorni.
Admo chiama all’appello soprattutto i giovani, dai 18 ai 35 anni, coloro che possono entrare nel registro dei donatori di midollo osseo con un semplice esame del sangue o oggi anche con un tampone salivare.
Quest’anno l’associazione ha chiamato all’appello in particolar modo Padova e i suoi studenti universitari lanciando la Challenge, 800 potenziali donatori per 800 anni dell’Università di Padova, numero quasi raggiunto negli incontri organizzati in collaborazione con l’Università di Padova e la Scuola di Medicina dell’Ateneo.
Ora, con il Natale alle porte, l’associazione vuole fare il contrario, ossia donare qualcosa a chi è meno fortunato in una città come Padova, per restituire in qualche modo quello che la città, le persone, i giovani e le istituzioni stanno dando all’Associazione ma soprattutto ai malati in attesa di trapianto.
E così Admo Veneto donerà 150 panettoni con confezione dedicata all’Asilo notturno di Padova, per aiutare a sua volta il Comune di Padova, istituzione con la quale collabora da sempre e organizza eventi di sensibilizzazione aperti alla cittadinanza, a dare un piccolo dolce sostegno a chi passerà le festività natalizie nella struttura del Torresino. Un regalo che vale doppio visto che i panettoni loggati Admo sono protagonisti di una delle 2 campagne annuali (l’altra è pasquale con le colombe) con le quali l’Associazione si autosostiene e finanzia le sue attività.
“Siamo felici di condividere una nostra fatica con chi è meno fortunato di noi e non potrà godere di un panettone con la famiglia in questo Natale - sono le parole di Mara Rosolen presidente di Admo Veneto - Noi che chiediamo ai giovani di donare, in questo Natale vogliamo fare la nostra parte e donare quello che abbiamo, in sinergia con chi da sempre fa squadra con noi. Ci è sembrato il modo migliore per festeggiare un Natale all’insegna del dono a 360 gradi”.
“Ringraziamo Admo per la sua generosità - afferma l’assessora alle politiche sociali del Comune di Padova Margherita Colonnello - I volontari si sono impegnati tantissimo questo Natale per ricordarci l'importanza di essere iscritti al registro del midollo osseo. Ora compiono questo ulteriore gesto di solidarietà e generosità, rendendo più bello il Natale delle persone in difficoltà a Padova. Sono veramente un esempio! Ringraziamoli per un gesto concreto: invito tutte e tutti a registrarsi come donatori di midollo osseo!”.
Gli ultimi numeri di Admo Veneto parlano di 50.000 iscritti in questi anni, che corrispondono alle persone che si sono tipizzate nel tempo, cioè sono entrate nel Registro dei Donatori di midollo osseo. 3.800 sono le persone che nel corso del 2021 si sono iscritte nel Registro dei Donatori per Padova in tutto il Veneto. Trentacinque è l’età massima consentita per potersi iscrivere con un semplice prelievo del sangue e 55 quella per donare. Sessantadue sono le donazioni di cellule staminali emopoietiche (midollo osseo appunto) di donatori veneti nel 2021 e altre 45 nel 2022, 11.121: gli acquisti solidali avvenuti durante la Campagna “Un Panettone per la Vita” 2021. Ci si può iscrivere nel registro dei donatori tra i 18 e i 35 anni, bisogna pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. In Veneto in questo momento sono ben 5 le famiglie attualmente in attesa di midollo osseo: quelle di Ilaria, Lodovico, Luisa, Sara e Vittoria, che rappresentano però le centinaia di persone in attesa del match, per le quali Admo ogni giorno mette in campo le proprie forze per non fermare il registro e continuare a trovare il match. Purtroppo la compatibilità di midollo osseo all’interno della propria famiglia, prima scelta che viene fatta dai medici, è una variabile molto rara e in caso di malattia è quasi sempre necessario rivolgersi al registro dei donatori, tra cui solo 1 su 100.000 può essere “il tipo giusto”.