Comunicato stampa: il Comune di Padova scrive al Ministero degli Interni per far sentire la sua voce nell'ambito delle politiche per l'immigrazione
Sono due le lettere ufficiali inviate al Ministero degli Interni negli scorsi giorni in relazione alla discussione sulla nuova programmazione del Fondo Asilo e Immigrazione (Fami).
Il Fami è uno strumento istituito dall'Unione Europea con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori e in questo ambito Padova ha espresso due richieste.
Come Comune capofila della rete Embracin, costituita dai Comuni italiani dove si fa accoglienza in famiglia, è stato chiesto di sostenere l'accoglienza domestica come opportunità per rendere le nostre comunità sempre più inclusive.
Questa prima lettera è stata condivisa con gli altri Comuni della rete: il Comune di Aosta, il Comune di Bologna, il Comune di Milano, il Comune di Napoli, il Comune di Parma, il Comune di Ponte San Nicolò, il Comune di Roma, il Comune di Santorso e il Coordinamento dei progetti Sai della Provincia di Brescia.
I Comuni coinvolti, forti delle sperimentazioni già attuate nei territori, consapevoli del buon esito dei percorsi di accoglienza in famiglia, chiedono che tale strumento venga preso in considerazione nell’ambito della prossima progettazione Fami.
In particolare viene richiesto siano destinate maggiori risorse a tali percorsi e che le sperimentazioni possano diffondersi anche in altri Comuni, mettendosi a disposizione in questo senso per condividere pratiche e conoscenze relative all’accoglienza in famiglia.
La seconda lettera porta invece la firma della Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera, la quale ha espresso forte preoccupazione rispetto ai ritardi con cui vengono rilasciati i permessi di soggiorno e ha chiesto vengano individuate soluzioni per questo problema.
L’assessora alle politiche sociali Margherita Colonnello afferma: “Le politiche sull'immigrazione vanno cambiate strutturalmente e quanto continua ad accadere sulle nostre coste e alle nostre frontiere ci spinge a pretendere un cambiamento immediato. Come Comune di Padova, insieme ad altri importanti Comuni italiani, consapevoli di non avere potere decisionale in merito alle politiche migratorie, abbiamo deciso di far sentire la nostra voce anche in questo modo, scrivendo due lettere coinvolgendo la grande rete che si è costituita attorno al progetto Embracin e la nostra Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera. Sul nostro territorio abbiamo sperimentato progetti e pratiche di solidarietà e giustizia, abbiamo dimostrato che possono funzionare, e ora è tempo di estendere queste modalità”.