Comunicato stampa: innovazione, anche Padova si dota di un "gemello digitale" della città
Il Comune di Padova, analogamente a quanto già fatto da città come Milano in Italia e New York negli Stati Uniti, ha deciso di dotarsi di un “gemello digitale” del centro storico della città e del boulevard dell’innovazione, l’area che va dalla Ferrovia fino alla Stanga lungo via Tommaseo e che ospita alcuni dei principali incubatori tecnologici e centri di ricerca.
Un importante progetto del Sit che apre interessantissime opportunità all’amministrazione.
Ma che cosa è un “gemello digitale” e come si realizza? Il “gemello digitale” di una città o di una parte di essa secondo gli esperti è la rappresentazione virtuale di un elemento fisico di un sistema complesso come una città.
Il gemello digitale non è semplicemente una copia dell’oggetto fisico in un determinato momento, ma una versione virtuale che cambia continuamente e dialoga con il suo gemello fisico grazie ai dati che periodicamente vengono raccolti e inseriti nel modello. Per questo, la caratteristica principale di un gemello digitale è la sua interconnessione continua e profonda con il corrispettivo fisico.
I dati raccolti sull’oggetto fisico vengono elaborati tramite algoritmi di machine learning per creare previsioni e modelli su cui basare le decisioni di gestione nel mondo reale. Per questo una volta realizzato, il gemello digitale viene periodicamente aggiornato, in modo che riproduca esattamente la realtà fisica che rappresenta e che ovviamente cambia nel tempo. Milano prevede un aggiornamento annuale, New York metropoli in continuo e rapidissimo movimento addirittura ogni tre mesi.
Nei primi tre giorni di questa settimana sono stati realizzati i rilievi digitali necessari alla creazione del gemello digitale del nostro centro storico.
Il progetto, che per la nostra città ha in questa fase carattere sperimentale, è seguito dal Sit, il Settore Servizi Informatici e Telematici che ha affidato la realizzazione a due società leader in questo campo, la Cgr e la Cyclomedia con un investimento di 139 mila euro. La Cgr è specializzata in rilievi aerei ad altissima definizione, la Cyclomedia in rilievi da terra con una tecnologia simile a quella utilizzata da Google Street Wiew per mappare le strade, ma che assicura una risoluzione molto più elevata e che si basa su software in grado poi di restituire la realtà con una tolleranza dimensionale inferiore a 5 cm.
“L’auto ha mappato tutto il centro storico - spiega il caposettore Sit Alberto Corò - raccogliendo una enorme massa di dati che una volta elaborati ci restituiscono una ricostruzione della realtà di una via o di una piazza davvero elevatissima. I dati rilevati da terra sono poi combinati con quelli ricavati dalle riprese aeree. Questo ci consente di effettuare direttamente sul modello digitale misurazioni degli edifici, o delle superfici di piazze e strade estremamente precisi ed attendibili, così come di visualizzare in modo assolutamente realistico quale sarebbe l’impatto ad esempio di un cantiere, o di una qualsiasi altra installazione all’aperto. Ma questo gemello digitale ci permette anche di rilevare e monitorare tantissime cose che richiederebbero sopralluoghi fisici da parte di nostri operatori: per esempio la segnaletica stradale verticale ed orizzontale, e il suo stato di conservazione e leggibilità, lo stato di conservazione delle facciate degli edifici, il posizionamento degli elementi di arredo urbano o di plateatici e altre installazioni in concessione. Tutto con la massima precisione e, tengo a sottolinearlo, con l’assoluto rispetto della privacy”.
L’assessora ai servizi informatici e telematici e alla soft city Margerita Cera, sottolinea: “Quando parliamo di digitalizzazione della pubblica amministrazione pensiamo magari all’accesso online ai servizi e all’eliminazione delle pratiche cartacee. Ma la tecnologia oggi, insieme alle applicazioni di machine learning e intelligenza artificiale – il cui sviluppo secondo me non si deve demonizzare, ma semplicemente capire e controllare- consentono già impieghi come questo del “gemello digitale” della città, impensabili fino a pochi anni fa e che ci offrono applicazioni già concretissime. Pensiamo ad esempio ai tanti sopralluoghi virtuali, anziché fisici che i nostri tecnici potranno fare, lavorando su un gemello digitale che certifica la corrispondenza con la realtà delle misure rilevate. Ma pensiamo anche alle enormi potenzialità nell’ambito dell’urbanistica, con la possibilità di verificare come se fossero già reali, gli impatti di nuovi edifici o lo spostamento di servizi come fermate dei bus o altri elementi urbani. Nei prossimi mesi testeremo a fondo questa tecnologia, che per ora applichiamo a due zone della città, il centro storico e il boulevard dell’innovazione. In particolare il centro per la sua conformazione con portici e molti elementi infrastrutturali lungo le strade è un ottimo test per valutare la qualità dei risultati. L’obiettivo è quello poi di allargare il gemello digitale anche agli altri quartieri della città. Padova è sempre stata una città votata all’innovazione, e questa iniziativa va esattamente nella direzione di essere un Comune all’avanguardia nell’utilizzo intelligente e utile delle nuove tecnologie".