Comunicato stampa: presentata la Commissione consiliare speciale "Salute a Padova"
A seguito della mozione (prima firmataria Anna Barzon) approvata dal Consiglio comunale di Padova il 21 novembre 2022 e della conseguente deliberazione, sempre del Consiglio, approvata il 27 febbraio 2023 è stata costituita la Commissione consiliare speciale “Salute a Padova” che si è insediata lo scorso 21 aprile.
La Commissione, che avrà la durata di due anni dall’insediamento, è composta dai seguenti consiglieri comunali: Anna Barzon (presidente), Ivo Tiberio (vicepresidente), Elena Cappellini (vicepresidente), Pietro Bean, Giovanni Gabelli, Franca de Lazzari, Marta Nalin, Paolo Sacerdoti, Antonio Foresta, Francesco Peghin, Roberto Cruciato, Ubaldo Lonardi, Roberto Moneta e Manuel Bianzale.
Sabato 29 aprile la presidente Anna Barzon, affiancata dai vicepresidenti Elena Cappellini e Ivo Tiberio e alla presenza dei consiglieri componenti Pietro Bean, Giovanni Gabelli, Franca de Lazzari e Marta Nalin ha presentato la Commissione e gli ambiti nei quali interverrà.
Ambiti di intervento:
- monitoraggio, aggiornamento e informazione costante al Consiglio comunale sia sulle fasi di costruzione e armonizzazione con l’area dei Poli Ospedalieri di Padova (edifici e infrastrutture specificamente legate all’ospedale e i suoi collegamenti), sia in relazione all’attività di integrazione con il territorio con approfondimenti in ambito organizzativo;
- mappatura dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali attivi nel territorio nel rispetto del principio di integrazione socio-sanitaria;
- rilevazione dei bisogni dei cittadini come emergono dal territorio anche mediante il coinvolgimento di una cittadinanza pro-attiva, le associazioni di volontariato, enti del terzo settore, le consulte dei quartieri, ecc.;
- individuazione dei modelli e degli standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio Sanitario nazionale come definito nell’allegato 1 del DM 77 richiamato in premessa e individuazione degli indicatori di attività previsti nello stesso decreto.
Obiettivi:
- verificare i reali bisogni di salute della popolazione con la revisione e pianificazione periodica dei Piani di Zona in collaborazione con l’Aulss 6-Euganea;
- monitorare con gli indicatori previsti il raggiungimento degli obiettivi relativi agli standard dei servizi territoriali sanitari e sociosanitari sulla base dei dati forniti dalla Aulss 6-Euganea;
- elaborare proposte, innovative e rigenerative, da inoltrare alla Regione Veneto, per stimolare e realizzare l’integrazione tra attività ospedaliera e territoriale per il tramite dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova e dell’Aulss 6 Euganea nell’ottica della costruzione di servizi di prossimità, in linea con la “città dei 15 minuti”;
- vigilare sulla realizzazione del PNRR missioni 5 (in stretto raccordo con la Commissione consiliare permanente IV) e 6 (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, ecc… ).
La Presidente della Commissione “Salute a Padova” a metà mandato e a conclusione dei lavori dovrà presentare una relazione al Consiglio comunale; verranno inoltre elaborati report periodici che diano evidenza dell’attività svolta, con cadenza di massima semestrale.
La presidente della Commissione Anna Barzon spiega: “Non stiamo parlando di sanità, o almeno non solo di sanità, perché la salute presuppone un equilibrio di altri fattori ad esempio servizi sociali, sociosanitari efficienti e di prossimità. La sanità è di competenza specifica della Regione, mentre la salute è in capo all’amministrazione locale, e il Sindaco ha la responsabilità della salute dei cittadini. Ci sono strumenti attraverso i quali assicurare la salute sul territorio, come ad esempio il Piano di Zona che è definito dalla Conferenza dei Sindaci appartenenti territorialmente alle Ulss. Altro strumento per ora poco conosciuto sono gli ambiti territoriali sociali. La Commissione opererà spesso in modo coordinato con le commissioni consiliari permanenti, qualora i temi dovessero essere di loro competenza. Abbiamo bisogno del lavoro di tutti, perché gli obiettivi che ci siamo dati dovrebbero trovare una sintesi valida per tutto il consiglio comunale, perché credo che il tema della salute possa avere più interessi convergenti che divergenti”.
Il vicepresidente Ivo Tiberio sottolinea: “La sanità dopo il Covid sta avendo un ruolo piuttosto marginale nel dibattito politico, non solo nazionale ma anche regionale e questo purtroppo è già di per se sintomo di un problema. Questa commissione avrà due macroargomenti di cui occuparsi: quello del nuovo Ospedale e la questione della riforma della sanità territoriale. Quelle del nuovo ospedale è una sfida che ci accompagnerà ancora per molti anni e vedremo come andrà a dipanarsi, sulla riforma della sanità territoriale invece, si parte dal decreto 77 che parla della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale in un'ottica di sempre maggiore prossimità, quindi di distretto come perno del sistema, case e ospedali di comunità. Tutto questo dovrà essere accompagnato dalla definizione di standard che definiscono tutti gli aspetti del sistema stesso. Questo si scontra con alcuni problemi, perché pur essendo finanziato a livello nazionale dal PNRR con 6 miliardi siamo già in ritardo sui tempi. Il problema è quello del personale e del sottofinanziamento del sistema, che è cronicamente sottofinanziato: alla sanità mancano circa 50 milirdi di euro che sono andati perduti nel corso degli anni”.
La vicepresidente Elena Cappellini puntualizza: “Questa commissione è davvero una occasione speciale, per Padova e per i suoi cittadini, perché l’argomento è molto ampio, salute non è solo sanità, ma benessere sociale a 360 gradi. Ci occuperemo di monitorare l’avanzamento dei lavori del nuovo Ospedale, gli ambiti territoriali, dovremo sicuramente valutare e analizzare la documentazione della Regione che verrà integrata con i nostri progetti. Peccato per l’insediamento tardivo della Commissione, perché si poteva pensare di elaborare dei progetti e di presentare delle proposte anche in ragione delle scadenze che ci sono in regione proprio per gli ambiti territoriali. La carenza dei medici di base è molto significativa in Veneto e riguarda anche i pediatri e tutto ciò che concerne il personale come abbiamo già detto. Saremo un valore aggiunto per monitorare tutto quello che è la mancanza dell’integrazione tra ospedale e territorio e verificheremo se i bisogni dei nostri cittadini vengono effettivamente espletati. Sono orgogliosa di far parte di questa commissione speciale come vicepresidente e non mancherà da parte mia anche l’attenzione all’assistenza psicologica e il coinvolgimento di tutte le professioni sanitarie.”
La consigliera Franca de Lazzari commenta: “Quello che manca molto spesso sono dati, questa commissione avrà il compito di trovare degli interlocutori che ci aiutano a definire strategie che sicuramente il Sindaco e la Giunta hanno in testa, ma se la salute è circolare, e noi ne siamo tutti convinti una commissione speciale deve mettere in rete i singoli aspetti positivi o negativi del sistema. Padova in questo senso ha un’altra peculiarità: è il comune principale di una Ulss grande che però non ha un suo Ospedale dopo l’aggregazione del Sant’Antonio nell’Azienda Ospedaliera di Padova, cosa che crea qualche problema territoriale che è già emerso”.
La consigliera Marta Nalin sottolinea: "E’ un atto di grande responsabilità da parte del nostro Consiglio Comunale aver messo al centro la salute con la costituzione di questa commissione speciale, in un momento storico in cui la salute è fuori dall’agenda politica, una cosa paradossale vista la recente esperienza del Covid. Sottolineo che il principio base del nostro essere componenti di questa commissione è la difesa della salute pubblica".
Il consigliere Pietro Bean precisa: “Pongo l’accento su un tema che ha già trovato un consenso trasversale, che è quella dell’assistenza psicologica di base perché questa commissione non è sulla sanità ma sulla salute a Padova e questo vuol dire chiaramente occuparsi di sanità pubblica, ma la salute è ben altro. Dopo la pandemia, tra le giovani generazioni e non solo c’è una diffusione di casi di ansia e depressione e questa sarà sicuramente una tematica di cui dovremo occuparci".
Il consigliere Giovanni Gabelli dichiara: “Abbiamo un compito importante per quanto riguarda l’acquisizione e la comprensione dei dati. Ce ne sono una marea, spesso sono pubblici ma non pubblicati, oppure disponibili in maniera difficile da raccogliere, io credo che uno dei principali lavori che dovremo fare possa essere proprio questo, perché è fondamentale avere i dati in sanità per una struttura che vuole ragionare e intervenire per la salute del proprio territorio”.