Comunicato stampa: Microfestival dell'abitare, dal 24 maggio al 3 giugno al Centro Culturale Altinate San Gaetano
Il festival prende le mosse dalla mostra “GuerrillaLab - Matsuri” che sarà ospitata allo spazio Acquario del Centro Culturale.
Si tratta di un percorso sul progetto degli interni come motore di rigenerazione urbana esplicitato attraverso dodici scenari elaborati dagli studenti del Laboratorio di interior design condotto da Silvia Codato, con Davide Cecconello ed Elisabetta Gabrielli, all’interno del Corso di laurea in design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni dell’Università Iuav di Venezia.
Il laboratorio ha proposto un palazzo storico di Padova quale caso-studio per nuove possibilità di utilizzo, in una cornice di sperimentazione, sia di temi funzionali di co-housing e co-working sia di materiali e tecnologie contemporanee, nella convinzione che i risultati possano contribuire a stimolare criticamente il dibattito culturale, sociale ed economico in città. I progetti di interni elaborati, dedicati alla residenza e al lavoro, potrebbero infatti essere utili per tracciare scenari, anche nuovi, di commistioni di funzione e di usi, e affrontano questioni fondanti per il futuro, come la sostenibilità, i modi di produzione e il ruolo della ricerca.
Per sottolineare il carattere collettivo dell’iniziativa, la mostra - aperta dal 24 maggio al 3 giugno durante gli orari di visita del Centro Culturale e nelle sedi di FuoriAltinate - apre a dieci giorni di incontri su cosa stia accadendo e come sia stia trasformando il concetto di abitare.
Il calendario prevede la partecipazione di docenti, professionisti, artisti e ricercatori che proporranno riflessioni interdisciplinari, anche attraverso la narrazione di esperienze progettuali sul campo.
Allo spazio Acquario il confronto con la cittadinanza prevede gli interventi di Alessandra Bosco, Giorgio Prosdocimi Gianquinto, Humus Interdisciplinary, Michela Bassanelli, Emma Ruzzon, Alberto Sozza e Silvia Betteto, mentre negli altri spazi coinvolti si alterneranno in performance, installazioni e conversazioni di Tiziano Scarpa, Graundstudio, Atelier1bis, Filippo Minoglio, Valerio Paolo Mosco, Irene Pastore/Orizzonti, Spazio Stria, Edoardo Narne.
L’assessore all’arredo urbano verde e parchi Antonio Bressa spiega: "Presentiamo il Microfestival dell’abitare, e ci auguriamo che nelle prossime edizioni possa già crescere e diventare grande. Un festival che nasce da una collaborazione in primis con l’architetto Silvia Codato, docente allo Iuav con la quale abbiamo coinvolto gli studenti in alcuni workshop anche a Padova, in particolar modo nella rigenerazione degli interni che è il tema affrontato cioè quello di spazi che attraverso queste azioni possono trovare una nuova vita. Il grande tema oggi della città è lo stop al consumo di suolo e le esigenze emergenti che ci sono, in primis quelle abitative, che conosciamo bene. Il grande tema che abbiamo è quindi quello di reinventare i nostri spazi, di reinterpretarli, a volte ci sono delle azioni che sono anche tutto sommato semplici, ma permettono di dare un significato diverso agli spazi. Grazie a questa iniziativa, ecco che diamo un contributo al dibattito molto utile che in questo momento dobbiamo fare in città, in termini di rigenerazione urbana per convertire lo stock immobiliare che abbiamo e convertirlo verso le nuove esigenze che stanno emergendo. Al San Gaetano e nei luoghi del fuori festival che visiteremo ci sarà il modo di fare un bell’approfondimento”.
L’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini sottolinea: “Ai temi complessi bisogna dare risposte complesse e soprattutto partire da delle considerazioni che non possono che essere articolate, e questo “Microfestival” vuole proprio interconnettere, idee possibilità visioni, generazioni e opportunità rispetto al tema dell’abitare. Oggi il tema dell’abitare coinvolge tutte le città medio grandi italiane a vocazione turistica e universitaria e quindi andando ad attingere a queste diverse possibilità possiamo forse andare a definire delle proposte. Ancora una volta si tratta di guardare dall’alto le nostre città, provare a capire i pieni e i vuoti e come questi pieni e vuoti di spazi, ma anche di idee e sensibilità, si possono in qualche modo compenetrare tra di loro trovando un sostegno uno nell’altro e capendo ad esempio come i weekend possono essere diversi dai giorni feriali, come le generazioni si incrocino in modo diverso, come le persone abbiano la possibilità di riempire gli spazi in modi diversi. Se vogliamo continuare ad essere una città attrattiva e interessante non solo per gli studenti queste connessioni dobbiamo cercarle”.
Silvia Codato architetto e docente Iuav commenta: “Oggi il problema è far fronte allo svuotamento del centro storico, i piani terra diventano garage o magazzini, l’idea è stata proporre ai ragazzi 12 temi per provare a immaginare dei programmi e delle soluzioni differenti. Da qui sono nate queste 12 modalità di uso di questi spazi, perché il progetto di ristrutturazione degli interni è un elemento di rigenerazione urbana, partendo dal basso. Quindi questi progetti sono un ponte fra l’esito di un workshop dell’Università e la città. Abbiamo creato connessione con esperti e connessioni anche di discipline diverse, per cui abbiamo creato questo doppio binario, quello del San Gaetano più ufficiale ed istituzionale, e quello delle collaborazioni con artisti e comunicatori della città”.
L’artista Bruno Lorini puntualizza: “Faccio l’artista, ho uno studio in via Cesare Battisti e a un certo punto ho sentito l’esigenza di aprirlo ai ragazzi giovani. E’ un’esigenza mia, per cui ho deciso di destinare, in modo permanente, una parte del mio studio a spazio espositivo. Quindi approfittando della coincidenza di tempi col Microfestival e in realtà anche della tematica della prima mostra che sarà di un giovane artista, Filippo Minoglio, dal titolo “Studio per dei pani”, che ha molto a che fare con l’abitare, sono entrato in questo stimolante evento e invito tutti a visitare questo spazio di dialogo e di confronto di esperienze”.
I ragazzi di GraundStudio spiegano :”Siamo uno studio grafico creativo, che ruota attorno alle arti visive, e sostanzialmente il tema dell’abitare per noi è diventato importante perché non solo abitiamo il nostro studio giorno per giorno, ma abitiamo anche il nostro quartiere. E quindi partecipare al Microfestival è un modo per raccontare il nostro modo di vivere il Portello e la città”.