Comunicato stampa: Giotto e i cicli affrescati del ‘300 Padovano sbarcano negli States per una grande mostra all’Istituto Italiano di Cultura di New York
Giotto, con la sua inarrivabile Cappella degli Scrovegni e cicli degli affreschi del XIV secolo di Urbs Picta sbarcano a New York in una speciale e innovativa mostra dal titolo “La Magia di Giotto” che dall’8 novembre prossima al 31 gennaio 2024 sarà visitabile all’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Il cuore della mostra è l’esperienza immersiva, realizzata da Hidonix Inc - azienda specializzata in iIntelligence spaziale, Extended Reality e Intelligenza artificiale con sedi a Catania, Milano, Los Angeles e New York – che sarà fruibile nella Sala conferenze dell’Istituto dove il pubblico potrà muoversi dentro la Cappella degli Scrovegni, grazie ad una sua innovativa riproduzione olografica ad alta definizione resa possibile tramite visori HoloLens. Nelle altre sale touch screens e pannelli grafici scansionabili tramite la tecnologia di “Image Recognition” di Hidonix e senza le limitazioni dei più comuni QR codes permetteranno un dialogo con l’eredità di Giotto, l’approfondimento delle innovazioni portate dall’artista nella Cappella degli Scrovegni, la conoscenza del ricchissimo patrimonio artistico patavino e della sua eredità intellettuale.
L’emozione e la meraviglia dei visitatori sarà completata dall’esposizione di uno dei capolavori del Guariento, una tempera su tavola di 90 x 58 cm identificata come Angelo seduto su uno scranno, coronato, con scettro e globo in prestito dai Musei Civici di Padova.
I capolavori del Trecento dialogheranno anche con un’istallazione contemporanea che trasformerà le scale dell’Istituto in una grande abside, percorsa da un flusso di angeli e di energia luminosa. La struttura architettonica di questa installazione è disegnata da Alessandro Melis, già curatore del Padiglione Italiano alla penultima Biennale di Architettura, mentre i dipinti sono di Marck Art, un giovane artista italiano presente nelle più importanti collezioni di arte contemporanea.
La mostra è completata da una sala dove saranno esposte le fotografie realizzate da Francesca Magnani, fotografa padovana che da oltre 20 anni vive a New York e che rappresentano la vita quotidiana che ancora oggi rende viva i centri storici delle piccole città.
L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere un turismo culturale di alto livello verso Padova e il Veneto, e in generale l’Italia dei borghi, valorizzare gli aspetti innovativi di Giotto (lo studio della botanica, dell’anatomia, dell’ottica) e insieme quelli spirituali, e la loro rinascita nella pittura italiana contemporanea, sottolineare la capacità dell’Italia di oggi di essere - anche nella conservazione e promozione dell’arte - testimonianza non solo del passato, ma di innovazione e creazione del futuro.
Su un piano più strettamente culturale, gli scopi sono anche sottolineare l’apertura del realismo giottesco al trascendente: un’apertura che probabilmente ha il suo emblema nelle stelle che trapuntano il soffitto della Cappella degli Scrovegni e della cripta, e in particolare nella cometa dipinta nell’Adorazione dei Magi.
Le stelle istituiscono un solidissimo legame con l’altro grande innovatore della cultura italiana, Dante, che proprio con la parola “stelle” conclude le tre cantiche della Divina Commedia e valorizzare la straordinaria capacità di Giotto di rivoluzionare l’arte occidentale creando con la Cappella degli Scrovegni il “realismo” moderno, capace di coinvolgere i sensi, le emozioni e i pensieri dello spettatore in un’arte totale che - come quella dantesca - attraversa tutte le “arti”: dalla pittura alla scultura, dalla teologia alla scienza, dal teatro all’architettura.
L’assessore alla cultura Andrea Colasio sottolinea : “E’ una operazione culturale importante, Giotto è un grande innovatore, figurativo, introduce un nuovo linguaggio, ma non dimentichiamoci che già nel ‘300 Padova è il luogo di grande innovazione tecnologica, il grande Jacques Le Goff, dice che a Padova si inventa il rinascimento è il punto di snodo tra medioevo e rinascimento, e lo fa non solo con la pittura ma anche con la meccanica, l’Astrario del Dondi ne è un esempio memorabile. Questa mostra si ricollega a questa riflessione del grande studioso francese e mette insieme un angelo del Guariento a delle innovazioni tecnologiche che hanno permesso di realizzare negli spazi meravigliosi dell’Istituto Italiano di Cultura a New York una realtà immersiva che permetterà ai tanti visitatori statunitensi e non solo di entrare in luoghi della Cappella che spesso sono sconosciuti anche ai padovani”.
Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York, Fabio Finotti spiega: “Non possiamo portare materialmente la Cappella degli Scrovegni a New York, ma portiamo le immagini, e lo facciamo con una tecnologia immersiva che darà alle persone davvero l’idea di entrare nella Cappella e anche nella Cripta. Sarà una grande occasione perché il pubblico americano capisca che il Rinascimento vero, non parte sono con Michelangelo e il ‘500, ma parte da Padova con il ‘300. Giotto è meno conosciuto in America di Michelangelo e Leonardo eppure facendo le riprese per questa ricostruzione immersiva ci siamo resi conto di quanta novità ci sia, anche scientifica, dall’anatomia alla botanica, fino all’ottica, con l’invenzione della prospettiva, nell’arte di Giotto. Il nostro Ministero degli Esteri ha creato una Direzione Generale per la Diplomazia Culturale perché l’Italia deve farsi valere all’estero non solo con la forza dell’economia e ovviamente tanto meno con quella militare, ma con la forza delle sue idee, della sua creatività e della sua storia e cultura. Questa mostra che poi compirà un tour negli Usa va proprio in questa direzione”.
La curatrice della mostra Maria Beatrice Autizi conclude: “Siamo partiti da Giotto, approfondendo tutto quello che il grande pittore ha realizzato nella Cappella degli Scrovegni, sia quello che il visitatore a occhio nudo vede, sia quello che non vede. Questo Giotto magico, segreto, i particolari nascosti, che lui ha realizzato perché qualcuno li potesse vedere solo avvicinandosi molto agli affreschi. Questo magico Giotto diventa l’interprete di questa grande Mostra di New York e accanto a lui c’è un angelo del Guariento che è idealmente la rappresentazione della Urbs Picta di questa grande città dipinta del ‘300 che abbiamo a Padova e che non ha confronti”.