Comunicato stampa: presentazione della mostra fotografica "Hungry Roots" alla Gran Guardia
I Mangyan, sono la vera radice del popolo filippino, eppure vivono isolati e in condizioni di estrema povertà, umiliati e controllati dal governo.
Le popolazioni Mangyan, 280.000 persone ad oggi, inizialmente abitavano la costa e la pianura dell’Isola di Mindoro, nelle Filippine, poi, nel corso dei secoli, si sono trasferite nell'entroterra e sulle montagne, per evitare l'influenza di coloni stranieri.
Una decisione che li protegge, ma anche li fa vivere in zone con poche risorse e subire discriminazioni. In alcuni villaggi remoti dell’isola di Mindoro le popolazioni indigene Mangyan non hanno cibo a sufficienza per una alimentazione sana e bilanciata.
Da qui tanti problemi sanitari nella crescita, forte diffusione di malattie e tasso di mortalità infantile a causa dell’elevato livello di povertà delle famiglie, che non permette un adeguato apporto calorico giornaliero. Le scuole elementari frequentate da bambini indigeni non dispongono poi di acqua, con problemi ovvi per l’igiene di base di ragazzi e ragazze.
Il Governo filippino sporadicamente fornisce cibo ai Mangyan, ma piuttosto di dare aiuti concreti preferisce una politica di controllo e anche di repressione con la forza, arrivando ad accusare questi villaggi di essere dei focolai terroristici.
Con questi 22 scatti si intende documentare le condizioni di vita delle popolazioni indigene.
Le foto illustrano scene di vita nei loro villaggi e nelle loro scuole, scattate durante le missioni umanitarie per Kito e durante le attività dell’Associazione: progetti di kids feeding, e costruzione di strutture igieniche.
L’Associazione italiana Kito ODV interviene dal 2016 con progetti di nutrizione in queste zone densamente popolate e molto povere, vulnerabili a causa della situazione territoriale, atmosferica e sociale, e assicura la riduzione di ritardi nella crescita e malnutrizione che possono affliggere i bambini, migliorando così le loro prospettive di vita.
Contemporaneamente Kito opera nelle scuole elementari rurali con progetti di accesso all’acqua, costruendo latrine e lavatoi. Gli interventi nelle scuole promuovono l’istruzione primaria degli alunni, contribuendo a migliorare le loro future condizioni sociali ed economiche.
Paola Vecchiato, autrice delle foto in mostra e presidente dell’associazione Kito Onlus spiega: “Kito ha iniziato come associazione che si occupava delle emergenze climatiche e ha cominciato lavorare proprio nelle Filippine uno dei Paesi più colpiti al mondo da disastri naturali, circa 30 all’anno. Oltre ad aver ricostruito o costruito delle strutture per rispondere alle emergenze Kito in questi ultimi anni si sta occupando di due settori importanti, il primo l’accesso all’acqua nelle scuole elementari, che comporta sia la realizzazione di serbatoi d’acqua sia lavatoi e bagni, ma anche quello che riguarda l’alimentazione, perché nelle Filippine un grave problema è la malnutrizione. Lavoriamo soprattutto nell’isola di Mindaoro dove vivono le tribù indigene dei Mangyan , costrette in situazioni di povertà nella parte rurale dell’isola. I nostri progetti in questo momento si concentrano nel combattere la malnutrizione e assicurare l’accesso all’acqua. E proprio sull’accesso all’acqua delle popolazioni più povere del terzo mondo, parlerà giovedì in occasione dell’inaugurazione della mostra il professor Andrea Rinaldo, da poco vincitore dello Stockholm Water Prize 2023 considerato il Premio Nobel dell’acqua".
L’assessora Francesca Benciolini sottolinea: “Padova si riconferma una città internazionale che ha tanti profili, perché tante persone arrivano in città dall’estero, ma anche tutto il lavoro della cooperazione internazionale che da qui parte ci connette con il mondo. Una delle cose interessanti dei progetti di Kito è che è sempre stata capace di coinvolgere la comunità delle Filippine presente a Padova anche rispetto ai progetti sviluppati nel paese asiatico. Un aspetto importante perché la connessione tra le comunità dovrebbe essere uno dei valori della cooperazione internazionale. Io ringrazio a nome della città Kito per questo impegno a connettere universi diverso e a lavorare per i diritti dei più deboli, proprio oggi è la giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, uno dei temi di maggiore attualità oggi nel mondo e non solo. Tutti i progetti che in Italia o nel mondo lavorano per guardare oltre, perché portare l’acqua vuol dire portare l’igiene, poter far da mangiare, vanno proprio nella direzione che onora una giornata come questa”.
Cecilia Silva dell’associazione Donne Filippine di Padova commenta: “Ringrazio Kito Onlus perché è da tanto tempo che lavoriamo assieme sull’isola di Mindaoro per aiutare la popolazione del Mangyan. Sono gli originari abitanti di quest’isola, ed erano i proprietari delle terre ma man mano l’arrivo della “civiltà” ha sottratto loro spazi e campi da coltivare, spingendoli sempre più verso la parte montagnosa dell’isola dove non riescono a coltivare adeguatamente il terreno e di conseguenza non riescono neppure a produrre il cibo di cui hanno bisogno. L’aiuto di Kito Onlus è veramente importante per loro”.
Paola Vecchiato è architetto. Si avvicina alla fotografia frequentando il corso di Italo Zannier, allo I.U.A.V. di Venezia. Grande viaggiatrice, impegnata nel sociale, da alcuni anni si dedica alla fotografia in modo più approfondito, frequentando workshop in Italia e all’estero. Da 10 anni lavora nelle Filippine come volontaria e per lunghi periodi vive a contatto con la tribù Mangyan, di cui racconta fotograficamente la vita quotidiana, provando ad andare oltre l’immagine, documentando realtà poco conosciute di disagio e disuguaglianza.
L’Associazione Donne Filippine nasce a Padova nel 2010 con l’obiettivo di educare le donne filippine sui loro diritti e sul loro valore all’interno della società italiana. Composta principalmente da donne filippine che vivono in Italia, l’associazione promuove la crescita del benessere della persona, delle pari opportunità, dei diritti e delle differenze culturali, attraverso workshops e conferenze. È attiva nel territorio padovano con progetti di sensibilizzazione e supporto ai cittadini filippini e nelle Filippine con attività di prevenzione igienico-sanitaria nelle scuole.
Andrea Rinaldo, professore di costruzioni idrauliche all’università di Padova e direttore del Laboratorio di ecoidrologia dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, si è aggiudicato lo Stockholm Water Prize, il premio per gli studi sull’acqua più prestigioso al mondo. Il professor Rinaldo è il primo italiano ad aver ottenuto questo importante riconoscimento, equiparabile a un Nobel per l’acqua, per i suoi studi sul rapporto tra reti fluviali, popolazioni e salute. L’attività scientifica del professor Rinaldo, dai lavori teorici, agli studi sperimentali condotti in laboratorio, fino alle ricerche sul campo, si inserisce nel filone di ricerca dell’ecoidrologia, che indaga il rapporto tra l’acqua dei fiumi e le comunità vive, siano esse umane, animali, vegetali o persino di quegli agenti patogeni il cui ciclo vitale è legato all’acqua.
La mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Padova - Assessorato Pace, Diritti Umani e Cooperazione Internazionale e grazie al contributo della Banca Sparkasse.