Comunicato stampa: presentazione della nuova serie del rinnovato Bollettino del Museo Civico di Padova
Con l’uscita del volume 112, dell'annata 2023 del Bollettino del Museo Civico di Padova, la storica rivista del Comune di Padova, avvia una nuova serie e si presenta in una nuova veste grafica e contenutistica.
Si tratta della più antica rivista museale italiana ancora in attività e vanta ben 126 anni di vita e con questa iniziativa, vuole diventare sempre più protagonista della vita culturale non solo della nostra città, aprendosi alle sollecitazioni provenienti dalla società contemporanea con un occhio rivolto anche a questioni di storia dell'economia del territorio, di antropologia, di storia di genere e di altro ancora. E’ guidata da un articolato e prestigioso Comitato Scientifico, a garanzia dell'elevato livello di tutti i contributi che verranno pubblicati. Il nuovo numero e il nuovo piano editoriale sono stati presentati martedì 19 dicembre in una conferenza stampa dall’assessore alla cultura, Andrea Colasio, affiancato dalla direttrice del Musei Civici Eremitani, Francesca Veronese, dalla caposettore Cultura, Federica Franzoso e dal Bibliotecario del Museo Bottacin, Marco Callegari. Presenti numerosi esponenti della cultura, del mondo universitario e alcuni membri del Comitato Scientifico.
L’assessore alla cultura Andrea Colasio spiega: “Sono trascorsi 126 anni da quando Moschetti una delle grandi personalità culturali dell’epoca nominato nel 1895 direttore del Museo di Padova, fonda il Bollettino. E’ il primo Bollettino di un Museo Civico in Italia, per cui abbiamo anche questi primato e oggi che compie 126 anni pur nella continuità ha cambiato pelle editoriale. Ha cambiato editore, adesso c’è Skira, ma soprattutto è diventato una vera e propria rivista scientifica, i cui testi vengono visti preventivamente dal Comitato Scientifico, che ne autorizza la pubblicazione. Comitato che vede la presenza di tante Università italiane, e ricercatori internazionali, ma quello che è fondamentale è la consacrazione dell’idea che il Museo Eremitani non è solo un contenitore ma un luogo dove si fa e si produce ricerca scientifica. C’è un dialogo serrato con l’Università di Padova, ma il nostro Museo Eremitani ha sempre avuto la funzione di un grande produttore di cultura e questa iniziativa si inserisce in questa grande tradizione e rappresenta un fattore di crescita dell’offerta culturale in città”.
La direttrice dei Musei Civici Eremitani Francesca Veronese sottolinea: “Lo staff che lavora ai Musei Civici è molto qualificato, dobbiamo anche dire che accanto ai Musei c’è non meno importante la Biblioteca Civica, e proprio la mostra adesso in corso, “Lo scatto di Giotto” è proprio il frutto di un lavoro originale di ricerca, tutto interno ai nostri Musei e Biblioteca, che ha messo insieme le grandi professionalità presenti nel nostro gruppo. Ha fatto uscire dagli archivi dei materiali inediti, abbiamo fatto un vero e proprio lavoro di ricerca che si è tradotto in un racconto, perché la ricerca ha un valore intrinseco ma svolge ancora meglio il proprio ruolo se i risultati oltre che allo studioso sono messi a disposizione nel giusto modo anche dei non addetti ai lavori. Questo è l’esempio di un lavoro di ricerca che come tanti altri potrà trovare una divulgazione, autorevole e scientificamente corretta sul Bollettino che ambisce a non essere solo una pubblicazione per specialisti, ma anche un veicolo di informazione e divulgazione rivolto a un pubblico più ampio appassionato ai temi della cultura. Del resto gli argomenti non mancano, per il prossimo anno abbiamo in cantiere già tanti progetti, che comprendono anche esposizioni temporanee sia agli Eremitani che allo Zuckermann e al San Rocco”.