Comunicato stampa: Giornata mondiale del rifugiato 2024
Per avvicinare la cittadinanza al tema del diritto d’asilo e dell’accoglienza delle persone rifugiate, ma soprattutto per favorire opportunità di scambio, incontro e riflessione, il Sistema Accoglienza e Integrazione del Comune di Padova, in collaborazione con Popoli Insieme, invita la cittadinanza a celebrare la "Giornata Mondiale del Rifugiato" giovedì 20 giugno 2024 a partire dalle 18,30, presso il Parco della Musica, in via del Pescarotto, 9.
"Lasciare i propri affetti, la propria casa, tutto ciò che faceva parte della propria vita e dover ricominciare da zero in un ambiente nuovo, talvolta diffidente, è una dura prova - commenta l'assessora al Sociale, all'Integrazione e inclusione, Margherita Colonnello – una realtà che ci lancia una sfida, quella di mettersi nei panni di un rifugiato per cercare di capire e comprendere il dramma di tante, troppe persone che scappano da guerre, soprusi, torture, violazioni di diritti. Ognuno di loro ha una storia da raccontare che merita di essere ascoltata per conoscere e condividere esperienze di chi ha lottato, e deve farlo ancora, contro umiliazioni o sofferenze, di chi, invece, è riuscito a ricostruire il proprio futuro grazie ad una comunità che ha saputo e sa accogliere. Questa giornata – conclude l’assessora - è un invito alla consapevolezza di quanto sia necessario rispettare le esigenze umane ed è un’opportunità per lasciar andare paure e diffidenze. Voglio ringraziare, pertanto, tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo evento che ci consente di guardare oltre i nostri confini per continuare ad ampliare conoscenze e dialogo nel cuore di una comunità dove le persone sono risorse”.
Il programma delle iniziative: Silent Lab “A parole tue” e aperitivo musicale. Il cuore della serata sarà la possibilità di partecipare al Silent Lab “A parole tue” sui temi dell’accoglienza e della ricchezza linguistica di culture diverse. Il laboratorio prende avvio dall’ascolto di una traccia realizzata dalle persone rifugiate ospiti del progetto Sai Rondine e dalle/dai volontarie/i di Popoli Insieme, che guiderà i partecipanti in una breve ma suggestiva performance.
Attraverso l'utilizzo delle cuffie wireless - che permettono la massima concentrazione e al contempo la massima libertà di movimento - sarà possibile vivere un’esperienza emozionale e multisensoriale con la quale cercheremo di creare un nuovo linguaggio condiviso, che va al di là dei confini dei linguaggi verbali e della parola stessa, verso un nuovo punto di vista e una nuova percezione della diversità.
I partecipanti si sentiranno così uniti in una sorta di “comunità temporanea e in movimento”, protagonista di uno spettacolo che è al contempo performance ludica e progetto di indagine e di riflessione, con la presenza degli ospiti rifugiati del progetto SAI Rondine, con cui verrà fatto un momento di condivisione alla fine del silent.
L’iniziativa vuole essere un momento di inclusione, da diversi punti di vista, e per questo sarà presente anche un interprete LIS: alcuni ospiti sordomuti del Progetto SAI Rondine sono infatti stati coinvolti nella realizzazione e saranno protagonisti del laboratorio.
Sono previsti due turni (18:30 e 20:30) per un numero di circa 20 partecipanti a turno. L'ingresso è gratuito, previa iscrizione a questo form. Verso le 19.30, un momento di saluti: prenderà la parola l’assessora al Sociale, all'Integrazione e inclusione, Margherita Colonnello, e verrà presentato il Silent Lab, l’ideazione dell’esperienza e il significato di tale modalità di partecipazione. La serata procederà con un aperitivo con concerto del progetto “Fluxus”, quintetto sperimentale dalle sonorità etniche e jazz, che presenterà uno spettacolo di parole e musiche dal mondo.
Partecipano all’organizzazione dell’iniziativa anche Coges Don Milani, Cooperativa Città Solare, Cooperativa Il Sestante, Orizzonti Cooperativa, con la collaborazione dell’Associazione Non Dalla Guerra e il Parco della Musica.
Per ulteriori informazioni sulle iniziative scrivere a comunicazione@popolinsieme.eu.
Il Sistema Accoglienza Integrazione (SAI) è costituito dalla rete degli enti locali che – per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata – accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di "accoglienza integrata" che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio. Le caratteristiche principali del Sistema di protezione sono:
il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell'accoglienza, Ministero dell'Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello;
la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza;
il decentramento degli interventi di "accoglienza integrata";
le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti "enti gestori", soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi;
la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.
I progetti territoriali del SAI sono caratterizzati da un protagonismo attivo, condiviso da grandi città e da piccoli centri, da aree metropolitane e da cittadine di provincia. La realizzazione di progetti SAI di dimensioni medio-piccole contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell'accoglienza presso le comunità cittadine e favorisce la continuità dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari. Nel Comune di Padova il SAI è il Progetto Rondine.
L’Associazione Popoli Insieme dal 1990 è impegnata nella costruzione di una comunità più accogliente nella città di Padova. Lo fa accogliendo famiglie e uomini richiedenti asilo e rifugiati e accompagnandoli nel loro percorso di inclusione e autonomia sul territorio, portando laboratori di educazione interculturale nelle scuole e promuovendo iniziative ed eventi di sensibilizzazione e formazione aperti alla cittadinanza. Si tratta di un’organizzazione di volontariato senza fini di lucro e, sin dalla sua fondazione, è l’attenzione alla persona migrante a contraddistinguere l'azione dell'associazione. Fanno parte dell’associazione cittadini italiani e stranieri di ogni età, credo, genere e provenienza. Aderisce alla rete nazionale del Centro Astalli e al Jesuit Refugee Service.