Contenuto archiviato per fini storici di documentazione.
Comunicato stampa: approvato un nuovo Regolamento per l’attuazione e la gestione delle identità alias per il personale dipendente del Comune di Padova
27/06/24
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 29/07/2024
La Giunta comunale ha approvato nella scorsa seduta un nuovo Regolamento per l’attuazione e la gestione dell’identità alias. Si tratta di un documento redatto dal Settore Risorse Umane che regola e disciplina l’attivazione e la gestione di una identità alias per tutto il personale che non si riconosce nell’identità di genere anagrafica e/o che sta compiendo un percorso di transizione di genere.
Tutte le persone che vorranno potranno quindi richiedere al settore competente e alla dirigente alle risorse umane l’attribuzione di un’identità elettiva da utilizzare nella fase di transizione e di cambio di genere. Dopo la richiesta e dopo la sottoscrizione di un accordo di riservatezza specifico per tutelare la privacy delle persone che faranno questa scelta, l’identità alias viene inserita all’interno del sistema informatico al fine del rilascio di nuovi documenti di riconoscimento come ad esempio il badge, di un nuovo account di posta elettronica, di targhette identificative e dell’aggiornamento della rubrica telefonica e degli elenchi dei dipendenti.
L’identità alias non può essere utilizzata per sottoscrivere atti e provvedimenti, né per gli atti con rilevanza verso l’esterno, dove deve essere utilizzata l’identità anagrafica che ha valore legale.
L’iniziativa risponde a uno degli obiettivi strategici di questa Amministrazione, che ha ritenuto prioritario il potenziamento dei servizi ed i progetti contro qualsiasi tipo di discriminazione, per una convivenza fondata sulla parità, sul rispetto e sulla partecipazione, con particolare attenzione alla violenza di genere e all’inclusione di tutte le persone. Non solo, questo Regolamento risponde anche alla volontà di migliorare il benessere del personale dell’Ente, garantendo a chi non si riconosce nel genere dichiarato alla nascita la possibilità di vivere in un ambiente sereno, improntato al rispetto della privacy e della dignità individuale, idoneo a favorire i rapporti interpersonali basati sul rispetto delle libertà e dell’inviolabilità della persona, riducendo possibili situazioni di difficoltà o malessere.
L’assessora alle Risorse Umane Margherita Cera commenta: “Si tratta di un atto importante e molto significativo per questa amministrazione, cui siamo arrivati grazie all’impulso della consigliera Etta Andreella che ringrazio per lo stimolo, l’accompagnamento e la vicinanza nell’arrivare a questo risultato. Si tratta di un obiettivo raggiunto grazie agli sforzi degli uffici e anche a seguito del lavoro del tavolo dell’inclusione attivato proprio all’interno del Settore Risorse Umane. L’inclusione si raggiunge in tanti modi e in tante forme e questo è un passo perché anche nel luogo di lavoro le persone possano sentirsi a proprio agio, nel pieno rispetto della privacy e nella massima confidenzialità. E’ una fortuna sentirsi al proprio posto ed è giusto che l’amministrazione sia di supporto a tutte e tutti in questo senso. Ci auguriamo anche che l’attivazione da parte della pubblica amministrazione di uno strumento di questo tipo sia da esempio anche per altri enti e per il mondo privato".
La consigliera comunale Etta Andreella, promotrice della mozione in consiglio comunale commenta: “In occasione della giornata contro l'omolesbotransfobia, 17 maggio 2023, come gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo depositato una mozione che chiedeva di adottare la possibilità di utilizzare l'alias invece del nome anagrafico per le persone transgender, no gender e gender variant nei meccanismi di riconoscimento all'interno del comune di Padova. La mozione è stata discussa e approvata dal Consiglio Comunale nell'ottobre 2023 e il Regolamento che oggi presentiamo è solo un primo punto contenuto nella mozione perché l’auspicio è quello di estendere e applicare lo stesso tipo di riconoscimento anche ad esempio all'interno delle aziende partecipate, nei documenti di riconoscimento delle biblioteche pubbliche, degli abbonamenti ai mezzi pubblici, ai teatri e alle palestre. In occasione dell'ultima tornata elettorale Padova è stata una delle poche città in Italia che ha provato ad agevolare l'accesso al voto invitando i presidenti di seggio a non prevedere le file divise per genere. Oggi presentiamo un altro importante tassello per la conquista della reale inclusione adottato dal Comune di Padova grazie al lavoro dell'assessora Cera che da subito ha compreso l'importanza della proposta approvata dal Consiglio Comunale. Oltre a essere consigliera comunale faccio parte della comunità Igbtqia+ in quanto mamma di una persona transgender e ho vissuto tutti i problemi pratici legati alla transizione insieme a mio figlio. Tutte le volte che si doveva andare a votare c'era questo problema delle due file, ma anche essere riconosciuti con il proprio nome di elezione e non con il nome anagrafico era un problema. Con queste iniziative del comune di Padova si percorre un piccolo pezzo di strada verso il riconoscimento dei diritti di tutte le persone, la strada è ancora lunga e in questo momento storico piuttosto in salita ma ancora una volta l'amministrazione padovana si distingue per lungimiranza”.