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Comunicato stampa: Comune e Università siglano un protocollo d'intesa per l’inserimento di rifugiati e richiedenti asilo ai percorsi formativi dell’Ateneo patavino
17/07/24
Tipo notizia
Comunicati stampa
Ultimo aggiornamento: 18/08/2024
Comune e Università, insieme, per l'accoglienza e l’inserimento di rifugiati e richiedenti asilo ai percorsi formativi dell'Ateneo patavino: siglato un protocollo d'intesa che definisce e rafforza la cornice istituzionale di collaborazione tra i soggetti coinvolti, aperto anche all’adesione di altre istituzioni pubbliche, centrali e locali, nonché all’adesione di altre organizzazioni della società civile. Il protocollo è stato presentato in conferenza stampa mercoledì 17 luglio, a Palazzo Moroni, dall'assessora al Sociale, Margherita Colonnello, dalla prorettrice con delega alle Relazioni internazionali dell'Università di Padova, Cristina Basso, da Dominique Boa, membro della Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera.
L'accordo è finalizzato alla diffusione e al supporto all’iscrizione ai corsi di studio dell’ateneo rivolti ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale proprio per promuovere l’accesso al percorso universitario per chi non ha potuto continuare gli studi nel proprio Paese, in un'ottica di inclusione e integrazione nel tessuto socioculturale locale e nazionale. I destinatari sono, infatti, i titolari dei permessi di protezione internazionale (asilo); di protezione sussidiaria; di protezione speciale; di cure mediche; di richiesta asilo; di altri permessi che consentano l’accesso ai progetti SAI.
Fil rouge del protocollo, il duplice impegno delle parti a partire dall’anno accademico 2023/24: da un lato il Comune di Padova che nell'ambito del progetto Rondine, attivo dal 2006 e dedicato ai servizi di accoglienza, d'integrazione e tutela in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale, e di prosecuzione di SAI – Sistema di Accoglienza e Immigrazione -, tramite l’Assessorato al Sociale, con la collaborazione dell'Associazione Popoli Insieme e di alcune residenze universitarie padovane, offre supporto abitativo, burocratico e formativo, al bisogno, a studentesse e studenti rifugiati, per dar loro l’opportunità di studiare e costruire il proprio futuro serenamente; dall'altro l’Università che, nell'ambito dell'adesione dell'Ateneo al Manifesto dell’Università Inclusiva proposto da UNHCR Italia, con atto del Senato Accademico approva l’immatricolazione ai corsi di laurea / laurea magistrale / laurea magistrale a ciclo unico per i titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo, a condizione dell’ottenimento dello stesso o di status analogo.
Università e Comune hanno già collaborato per l’accoglienza e l’inserimento nel territorio di cittadine e cittadini afgani giunti in Italia dall'agosto del 2021 e assegnatari di borsa di studio “Unipd 4 Afghanistan”. Continua, pertanto, la condivisione tra Amministrazione e Ateneo di iniziative di interesse comune nel rispetto di politiche attive e mission in materia di accoglienza e il nuovo accordo siglato va in questa direzione.
Entrando nel dettaglio del protocollo d'intesa, vengono definiti anche i reciproci impegni per l'implementazione del progetto stesso. Ecco quali: il Comune, in collaborazione con i servizi dell’Ateneo patavino, si impegna nella divulgazione, sia alla popolazione richiedente asilo e rifugiata, sia alla popolazione straniera in generale e in particolare ai residenti di seconda generazione, delle informazioni sulle opportunità offerte dell’Università tramite il portale web “Padova Per”, nato proprio per consentire alla cittadinanza di trovare facilmente notizie sui servizi presenti in città, e attraverso iniziative realizzate in collaborazione con istituti scolastici e con la Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera.
L’Università, in collaborazione con i servizi comunali, si impegna a promuovere le opportunità di studio tramite iniziative ed azioni quali ad esempio, giornate di orientamento, sessioni informative online e in presenza, predisposizione materiale informativo online e cartaceo accessibile, sportello online ed in presenza e si impegna, altresì, a supportare i soggetti destinatari dell'accordo nell’iscrizione ai corsi e accesso ai servizi dell’ateneo.
Impegno comune, per entrambi gli enti firmatari, sarà quello di promuovere e diffondere i contenuti e gli obiettivi del protocollo d'intesa per coinvolgere altre realtà della società civile.
L'accordo è finalizzato alla diffusione e al supporto all’iscrizione ai corsi di studio dell’ateneo rivolti ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale proprio per promuovere l’accesso al percorso universitario per chi non ha potuto continuare gli studi nel proprio Paese, in un'ottica di inclusione e integrazione nel tessuto socioculturale locale e nazionale. I destinatari sono, infatti, i titolari dei permessi di protezione internazionale (asilo); di protezione sussidiaria; di protezione speciale; di cure mediche; di richiesta asilo; di altri permessi che consentano l’accesso ai progetti SAI.
Fil rouge del protocollo, il duplice impegno delle parti a partire dall’anno accademico 2023/24: da un lato il Comune di Padova che nell'ambito del progetto Rondine, attivo dal 2006 e dedicato ai servizi di accoglienza, d'integrazione e tutela in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale, e di prosecuzione di SAI – Sistema di Accoglienza e Immigrazione -, tramite l’Assessorato al Sociale, con la collaborazione dell'Associazione Popoli Insieme e di alcune residenze universitarie padovane, offre supporto abitativo, burocratico e formativo, al bisogno, a studentesse e studenti rifugiati, per dar loro l’opportunità di studiare e costruire il proprio futuro serenamente; dall'altro l’Università che, nell'ambito dell'adesione dell'Ateneo al Manifesto dell’Università Inclusiva proposto da UNHCR Italia, con atto del Senato Accademico approva l’immatricolazione ai corsi di laurea / laurea magistrale / laurea magistrale a ciclo unico per i titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo, a condizione dell’ottenimento dello stesso o di status analogo.
Università e Comune hanno già collaborato per l’accoglienza e l’inserimento nel territorio di cittadine e cittadini afgani giunti in Italia dall'agosto del 2021 e assegnatari di borsa di studio “Unipd 4 Afghanistan”. Continua, pertanto, la condivisione tra Amministrazione e Ateneo di iniziative di interesse comune nel rispetto di politiche attive e mission in materia di accoglienza e il nuovo accordo siglato va in questa direzione.
Entrando nel dettaglio del protocollo d'intesa, vengono definiti anche i reciproci impegni per l'implementazione del progetto stesso. Ecco quali: il Comune, in collaborazione con i servizi dell’Ateneo patavino, si impegna nella divulgazione, sia alla popolazione richiedente asilo e rifugiata, sia alla popolazione straniera in generale e in particolare ai residenti di seconda generazione, delle informazioni sulle opportunità offerte dell’Università tramite il portale web “Padova Per”, nato proprio per consentire alla cittadinanza di trovare facilmente notizie sui servizi presenti in città, e attraverso iniziative realizzate in collaborazione con istituti scolastici e con la Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera.
L’Università, in collaborazione con i servizi comunali, si impegna a promuovere le opportunità di studio tramite iniziative ed azioni quali ad esempio, giornate di orientamento, sessioni informative online e in presenza, predisposizione materiale informativo online e cartaceo accessibile, sportello online ed in presenza e si impegna, altresì, a supportare i soggetti destinatari dell'accordo nell’iscrizione ai corsi e accesso ai servizi dell’ateneo.
Impegno comune, per entrambi gli enti firmatari, sarà quello di promuovere e diffondere i contenuti e gli obiettivi del protocollo d'intesa per coinvolgere altre realtà della società civile.
"Un'altra firma per l'inclusione – commenta l'assessora al Sociale, Margherita Colonnello – e un'ulteriore occasione per promuovere e diffondere la conoscenza delle politiche attive e dei servizi che l'Amministrazione dedica ai richiedenti e titolari di protezione internazionale. Dal 2006 il Comune aderisce allo Sprar e partecipa alla rete dei servizi di accoglienza e d'integrazione con il progetto Rondine che coinvolge diverse realtà territoriali. Inizialmente i beneficiari erano una quindicina – precisa l'assessora – e, via via nel tempo, sono sempre andati in crescendo raggiungendo i 36 nel 2013, i 50 nel 2018 fino ad arrivare agli attuali 70 cittadini e cittadine presi in carico dal Sociale, beneficiari di tutte quelle attività previste dal progetto. Siamo parte, dunque, di una fitta rete territoriale che offre servizi e protezione ai richiedenti asilo e rifugiati, un ambito che negli anni ci ha visto e ci vede operare in sinergia con l'Università per offrire supporto e opportunità di inclusione nel tessuto sociale della comunità alle persone in fuga da violenze e persecuzioni. La realizzazione di questo protocollo vuole pertanto rafforzare la mission già condivisa con l'Ateneo, ovvero la volontà di comunicare e far conoscere quanto più possibile le opportunità che la città offre ai richiedenti protezione invitando, nel contempo, altre realtà territoriali a partecipare e a condividere questa nostra visione di città, inclusiva e accogliente".
"Negli ultimi anni, l’Ateneo ha messo in atto molte azioni a supporto delle popolazioni a rischio – sottolinea la professoressa Cristina Basso, prorettrice con delega alle Relazioni internazionali dell'Università di Padova - assegnando 124 borse di studio tramite i programmi Unipd4Afghanistan, Unipd4Ukraine, Unipd4Myanmar, Unicore, e Students at risk, accogliendo e supportando le studentesse e gli studenti beneficiari delle borse di studio e interagendo con numerosi attori locali che condividono il medesimo impegno ed interesse. In particolare, la collaborazione con il Comune di Padova è stata avviata positivamente per l’accoglienza e l’inserimento nel territorio di cittadine e cittadini afgani giunti in Italia a partire da agosto 2021.
Il confronto tra l’Ateneo e il Comune di Padova si è poi concentrato sulle persone ospitate proprio nella rete di accoglienza comunale ed è emerso come pochissimi guardino all’opportunità di formarsi presso un’istituzione universitaria come strumento di integrazione ed inserimento nel territorio italiano.
È emersa pertanto l’esigenza di stipulare un protocollo d’intesa finalizzato a strutturare la collaborazione tra Università e Comune di Padova per divulgare presso la popolazione richiedente asilo e rifugiata le informazioni circa le opportunità offerte dell’Università. Ciò avverrà tramite sessioni informative online e in presenza, la predisposizione di materiale informativo online e cartaceo, e uno sportello online ed in presenza".
Il confronto tra l’Ateneo e il Comune di Padova si è poi concentrato sulle persone ospitate proprio nella rete di accoglienza comunale ed è emerso come pochissimi guardino all’opportunità di formarsi presso un’istituzione universitaria come strumento di integrazione ed inserimento nel territorio italiano.
È emersa pertanto l’esigenza di stipulare un protocollo d’intesa finalizzato a strutturare la collaborazione tra Università e Comune di Padova per divulgare presso la popolazione richiedente asilo e rifugiata le informazioni circa le opportunità offerte dell’Università. Ciò avverrà tramite sessioni informative online e in presenza, la predisposizione di materiale informativo online e cartaceo, e uno sportello online ed in presenza".
"Facendo tesoro delle nostre esperienze vissute – sostiene Dominique Boa, membro della Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera - oggi abbiamo contribuito a concretizzare questo progetto che intende facilitare un percorso di vita: il percorso di inclusione sociale dei rifugiati e richiedenti asilo. Questo progetto è un'opportunità che offriamo alla città di Padova e alla comunità straniera, perché con questo protocollo, vogliamo fornire una risposta ai bisogni delle persone che già incontriamo per strada, a partire dalle difficoltà nell'affrontare le procedure amministrative e nell'accesso all'informazione e ai servizi in modo autonomo al fine di poter iscriversi all'Università. Questo progetto è la testimonianza di una Padova che vuole definirsi come una città inclusiva in quanto questo progetto mette insieme più enti, istituzioni che dialogheranno per offrire in maniera sinergica una serie di servizi a supporto dei richiedenti di asilo e i rifugiati, i cittadini più fragili. Solo lavorando insieme possiamo affrontare in modo efficace le numerose sfide che gli stranieri in generale e in modo particolare i rifugiati e richiedenti asilo devono affrontare per costruirsi una vita in Italia. Ho sempre pensato che gli studi e la conoscenza sono dei pilastri fondamentali per l'inclusione".